Una manifestazione contro il progetto (©Riproduzione Riservata)

di D.B.

«Anas ha invaso, sine titulo, la particella surriferita senza alcun previo avviso, avvalendosi, addirittura, della forza pubblica, al fine esclusivo di incutere timore e arrogarsi un potere pubblico che esorbita le sue stesse competenze e quelle di chi, in data odierna, ha dato seguito ai suoi ordini». A denunciarlo, attraverso il coordinamento di comitati e associazioni che da mesi lottano contro il Nodino, è l’avvocato Valeria Passeri. L’episodio, secondo l’avvocato, è avvenuto mercoledì in un terreno di Miralduolo, a Torgiano, dove alcuni tecnici di Anas stavano svolgendo un sopralluogo. Stando alla lettera inviata ad Anas e questura, l’Azienda «non ha dimostrato, mediante idonea produzione/esibizione documentale, di avere la competenza e la legittimazione ad accedere alle proprietà private, in difetto, tutt’oggi, di un procedimento espropriativo e di formale delega da parte dell’Ente pubblico (Regione) committente e proponente il progetto di cui all’oggetto».

Spiegazioni Secondo la denuncia il proprietario del terreno dopo aver visto il gruppo di persone si è avvicinato per chiedere spiegazioni, venendo però invitato dai poliziotti ad allontanarsi. Il coordinamento chiede ai Comuni coinvolti e alla Regione di dare spiegazioni, ricordando poi alle istituzioni «che ha sempre assunto e continuerà sempre a farlo, un atteggiamento e un comportamento irreprensibile basato sul dialogo costruttivo, sul rispetto dei ruoli e sull’educazione che sono alla base della convivenza civile e anche del rapporto tra stato e cittadino. Questo non significa però che il coordinamento e tutte le organizzazioni e cittadini che ne fanno parte, sono disposti ad arretrare di un solo centimetro riguardo ai principi di diritto e di rispetto della legge».

La smentita Una versione che Anas smentisce, spiegando che le attività tecniche erano necessarie ai fini della progettazione e che i proprietari sono stati avvisati con una raccomandata: «Le osservazioni dei privati – scrive l’Azienda – sono state contro-dedotte nei tempi previsti e ai proprietari dei beni è stata notificata l’avvenuta autorizzazione all’accesso alle aree e i giorni previsti, con un preavviso superiore ai limiti stabiliti dalla normativa». In più, il proprietario del terreno avrebbe intimato al personale «di allontanarsi immediatamente minacciando, altrimenti, che sarebbe tornato con non meglio precisate conseguenze».

L’intervento della polizia «I tecnici Anas, come da istruzioni ricevute, hanno pertanto tempestivamente informato dei fatti le forze dell’ordine – continua Anas – che erano state preventivamente attivate con apposita ordinanza del questore. Dopo l’arrivo della polizia, è sopraggiunto un fuoristrada a velocità sostenuta che ha proseguito la corsa all’interno del terreno in direzione del tecnico Anas che stava eseguendo i rilievi, arrestando la corsa a pochi metri dalla persona. Le forze dell’ordine hanno quindi rappresentato ai due occupanti del fuoristrada la gravità dell’atto e hanno verbalizzato l’accaduto. La discussione è terminata quando i due, una volta identificati, hanno compreso la regolarità dell’iter autorizzativo».

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