Truffe ai danni degli anziani (foto archivio)

All’improvviso, la telefonata. Dall’altro capo, un tal maresciallo dei carabinieri di Frosinone: «Signora buonasera, suo figlio e sua nuora hanno avuto un incidente stradale, nulla di grave non si preoccupi, ma sono stati portati in caserma. Per far sì che possano essere rilasciati, è necessario pagare la multa prevista. Può farlo anche attraverso un nostro legale di fiducia di Narni che sta seguendo il tutto per conto di suo figlio».

Il raggiro A ricevere la strana chiamata è una signora 80enne narnese. Il maresciallo si era presentato indicando i nomi di battesimo dei due congiunti, effettivamente residenti a Frosinone, e tutta quella ricostruzione deve esserle sembrata in qualche modo veritiera. Così alla fine accetta.

La ‘visita’ Poco dopo a casa sua arriva un tizio ben vestito e dalla parlantina fluente: è ‘l’avvocato’. Alla fine, anche con l’ausilio del ‘maresciallo’ che nel frattempo aveva continuato a telefonare per rendere il tutto più credibile, riesce a convincerla e la donna gli consegna quello che ha in casa: contanti e preziosi per un totale di 20 mila euro. «Almeno così verranno rilasciati, no?» chiede al tipo. «Certo, è tutto a posto. Il più è fatto», risponde il finto avvocato. E se ne va.

La scoperta Solo più tardi,m dopo aver chiamato il figlio, la donna si rende conto di quello che è. Gli racconta tutto e l’uomo, 55enne di Frosinone, il giorno dopo va dai carabinieri (questa volta veri) dello Scalo e gli racconta tutto. Al momento sono in corso le indagini per giungere all’identificazione dei due soggetti attraverso descrizioni, testimonianze e tabulati.

Il consiglio Dal comando carabinieri della compagnia di Amelia si sottolinea come «il deplorevole episodio vada evidenziato per evitare che l’astuto stratagemma possa essere ripetuto ai danni di altri cittadini. L’evento offre l’occasione di ricordare come si debba diffidare di soggetti ignoti che, senza l’espresso preavviso del parente o amico, si presentano a casa per esigere pagamenti in contanti o addirittura chiedendo la consegna di oggetti di valore per risolvere esigenze immediate dei predetti cari». I militari ricordano come «nessun ente riscuote somme in contanti tramite propri addetti che si recano direttamente nelle abitazioni. Nei casi anche di minimo dubbio è opportuno avvisare immediatamente il 112».

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