di Daniele Bovi
Ammonta a 870 mila euro, per la precisione 869.012 euro e 17 centesimi, la cifra che un chirurgo ortopedico, all’epoca dei fatti in forze all’ospedale di Terni, dovrà restituire all’Azienda ospedaliera di Terni per la morte di un 28enne. Il caso è stato discusso settimane fa di fronte alla Sezione giurisdizionale della magistratura contabile, presieduta da Piero Carlo Floreani. L’uomo, Gianluca Guerrieri, era deceduto il 13 febbraio 2009 per una trombosi venosa profonda dopo un intervento al ginocchio destro, necessario per rimuovere delle cisti.
La morte Guerrieri mentre giocava a calcio aveva riportato un trauma al ginocchio ed era stato ricoverato nel settembre del 2009 a Terni. Il giorno dopo l’operazione il paziente era stato dimesso ma dopo poco Guerrieri era torna in ospedale lamentando forti dolori e un gonfiore esteso anche al piede destro; il medico nonostante ciò non aveva prescritto alcuna cura e le condizioni del 28enne erano peggiorate fino a quando, il 13 febbraio, Guerrieri muore in ambulanza dopo aver accusato giramenti di testa, difficoltà respiratorie e dolori addominali.
La vicenda «In merito al comportamento posto in essere dall’ortopedico – è scritto nella sentenza – lo stesso appare censurabile e gravemente negligente». Sul caso negli anni passati si era espressa anche la magistratura ordinaria che, nel 2014, aveva condannato l’Azienda ospedaliera e in via solidale il medico chirurgo, con conferma della condanna da parte della Corte d’Appello di Perugia nel 2017. Sulla base della sentenza, alla famiglia del 28enne erano stati versati, a titolo di risarcimento, 870 mila euro. Soldi che ora il chirurgo dovrà restituire all’Azienda ospedaliera.