Quando mancano pochi giorni all’udienza del 15 marzo per la quale la transessuale brasiliana Hudson Pinheiro Reis Duarte, accusata di omicidio preterintenzionale, ha chiesto il rito abbreviato, la difesa vuole rimarcare con forza quanto affermato: ovvero che la Brasiliana è vittima di una violenta aggressione da parte di Samuele. Lo fa con una nota il legale Francesco Gatti, a pochi giorni dalla presa di posizione della difesa dei familiari di Samuele che hanno insinuato come all’origine di quel delitto non ci fosse ‘sesso’ ma «questioni di droga», che Samuele non sarebbe stato colpito lì dove è stato trovato e che insieme alla brasiliana vi fossero altre persone.

La difesa Gatti scrive: «Ci troviamo di fronte ad una vicenda molto dolorosa, che ha avuto come epilogo la morte di un giovane di poco più di 20 anni, in circostanze che -per altro verso- condizioneranno per sempre l’esistenza dell’altro personaggio di quella terribile serata: Patrizia Pinheiro. I giovani non dovrebbero morire; nessuno dovrebbe morire in circostanze violente. Nessuno, però, dovrebbe aggredire brutalmente un altro essere umano, quale che sia la ragione, perché non esistono motivi validi per massacrare una persona come Patrizia fu massacrata quella sera». «Non c’è biasimo – aggiunge -, non c’è giudizio, non c’è riprovazione nella condotta del giovane De Paoli di quella sera». L’avvocato continua affermando: «Io non so se la mamma di Samuele potrà mai darsi pace o dare un senso a questa storia, ma credo fermamente che Patrizia non sia in alcun modo responsabile per la morte di Samuele; per questo ho il diritto e il dovere difensivo di sostenere questa mia fondata convinzione. Fondata alla luce di innegabili evidenze probatorie». Poi aggiunge: «Patrizia porterà per sempre con dolore il terribile ricordo di quella sera, perché è morto un ragazzo e riporto qui le sue parole ‘se al posto mio ci fosse stata una donna più minuta probabilmente ci saremmo trovati di fronte alla solita morte della solita prostituta che a nessuno interessa, e ne muoiono tante».