Bindella mentre arriva a casa di Sonia per il sopralluogo (foto archivio Umbria24.it)

di Francesca Marruco

Sonia Marra circa un mese prima di sparire nel novembre del 2006 sarebbe stata aggredita e molestata alla scuola di teologia di Montemorcino. Secondo quanto riferito dall’ex fidanzato della giovane, con non poche difficoltà in  aula a Perugia lunedì mattina, la studentessa di Specchia gli avrebbe confidato di essere stata molestata per le scale da un uomo. Un giovane sulla trentina, con pochi capelli, che frequentava il corso di teologia della scuola le avrebbe toccato il sedere, il seno e avrebbe cercato di metterle le mani tra le gambe.

Chi era l’aggressore? A sentirlo così sembrerebbe un ritratto di Umberto Bindella, l’ex guardia forestale di Marsciano imputato per omicidio e soppressione di cadavere. Ma Michele Iannacone , nuovamente convocato per  dare conto delle intercettazioni telefoniche in cui compare, trascritte da un perito, non fa mai il nome di Umberto Bindella nella sua deposizione in aula. Riferisce che quando chiese a Sonia se lui conosceva il suo aggressore non ha chiesto oltre sulla sua identità. E anche sulla sua conoscenza dell’imputato resta un mistero.

Conosceva o no Bindella? Lui dice di non averlo conosciuto fino al prelievo del dna avvenuto non più di due anni fa, mentre in un’intercettazione del 2006 lo nomina. A rilevare l’incongruenza è la difesa della guardia forestale, ma Iannacone taglia corto dicendo che a confidargli l’esistenza di Bindella era stata la sorella della ragazza scomparsa. In un’intercettazione  citata in aula dalla difesa dell’imputato, Iannacone chiederebbe ad Anna Marra «quindi vi siete accertati che Bindella non c’entra nulla?», e lei risponderebbe: «Lui è un bravo ragazzo mica, come te.. scherzo».

I contatti con Anna e Paolo La difesa di Umberto Bindella ha attaccato l’ex fidanzato della studentessa scomparsa da  Perugia nel novembre del 2006 con domande puntigliose a cui però il ragazzo ha saputo fornire ben poche spiegazioni logiche. L’avvocato Silvia Egidi ha chiesto ad esempio perché il ragazzo parlava spessissimo con Anna Marra e il fidanzato di quest’ultima Paolo Apa  e perché ad esempio concordasse con loro cosa dire durante le interviste e cosa dire quando era stato sentito dai carabinieri.

Le telefonate Ad esempio, ricorda l’avvocato Egidi, che in una conversazione, Paolo disse a Michele di «evitare il discorso della molestia che ha ricevuto» e del fatto che Sonia forse chattasse con qualcuno. Michele Iannacone va oltre e dice che Anna e Paolo lo «costrinsero a fare le interviste». Sempre riguardo all’aggressione, l’avvocato della difesa chiede al testimone perché ne parla al telefono con Anna Marra a fine dicembre del 2006 e lo rivela ai carabinieri solo successivamente, e lui dice di essersi «troppo lasciato andare a fare quello che dicevano loro». Quando l’avvocato della difesa di Bindella gli chiede se lui e Anna avessero un’idea dell’aggressore lui tira in ballo un non meglio specificato cinquantenne che viveva al Mater Gratiae.

Prossima udienza Anna Marra e Paolo Apa E proprio «loro», tirati in ballo in moltissime conversazioni e deposizioni degli altri testimoni siederanno davanti alla corte il 4 maggio prossimo. La difesa di Umberto Bindella ha chiesto di sentire insieme Anna e Paolo perché nelle prime fasi successive alla scomparsa di Sonia si sono mossi insieme, hanno sporto insieme denuncia e l’hanno cercata insieme, svolgendo anche indagini parallele. Si annuncia una battaglia a colpi di domande. Non è un mistero infatti che per la difesa di Bindella ci sia qualcosa di anomalo e poco chiaro nel modo di fare di quei primi concitati momenti dopo la scomparsa della ragazza.