di Enzo Beretta
Un certificato medico nel quale si parla di «stress» fa saltare l’udienza preliminare nella quale la responsabile di un asilo nido di Corciano è accusata di maltrattamenti nei confronti di bambini da sei mesi a tre anni. «Minori affidati alle sue cure e alla sua vigilanza – ricostruisce la Procura di Perugia – maltrattati e sottoposti a una serie di sofferenze fisiche e morali in modo abituale». Accogliendo l’istanza di rinvio avanzata dagli avvocati Nicodemo Gentile e Daica Rometta che difendono la 47enne perugina il giudice Margherita Amodeo ha rinviato l’udienza al 24 ottobre. Stamani in tribunale, però, erano presenti i genitori di alcuni bambini persone offese in questo procedimento penale – alcuni anche affetti da problemi di autismo – intenzionati a costituirsi parte civile attraverso gli avvocati Daniela Paccoi, Claudio Arcaleni, Massimo Rossini e Ilario Taddei.
Le accuse Secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Mario Formisano l’imputata «spingeva il cibo nella bocca di una bambina con il cucchiaio per farle ingoiare il cibo». Si raccontano «sculacciate», un bambino «preso per un orecchio» perché le costruzioni non erano state messe a posto, un altro spintonato fino a «farlo cadere a terra» e un altro ancora «preso con violenza per un braccio e trascinato in dormitorio».