di Dan.Bo.
Ammonterebbe a oltre 850 mila il presunto danno erariale contestato a otto persone per quanto riguarda il Polo di genomica di Terni. Il caso è stato affrontato mercoledì davanti alla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti dell’Umbria, presieduta da Piero Carlo Floreani. Il presunto danno viene contestato all’ex rettore dell’Università di Perugia Francesco Bistoni, all’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo e poi a Giuseppe Aronica, Nicola Avenia, Massimo Curini, Marco Fortunati, Maurizio Pertichetti e Adolfo Puxeddu.
La vicenda Gli 853 mila euro secondo la Procura contabile riguarderebbero il danno provocato a Comune di Terni (521 mila euro più altri 20 mila di lucro cessante), Università (250 mila più 17 mila di lucro cessante), Provincia di Terni (19.984 euro), Regione (19.984 euro) e Azienda ospedaliera di Terni (4.486). Il protocollo per l’istituzione del Polo era stato siglato nel 2005 e, secondo l’ipotesi della Procura, «negli anni successivi gli obblighi assunti dalle parti con la sottoscrizione degli atti non sono stati adempiuti: anzi, il centro, tardivamente realizzato e consegnato al privato solo nel giugno 2017, è stato del tutto trascurato dagli enti stessi».
Le ipotesi Sempre stando all’ipotesi accusatoria i contributi sarebbero stati concessi senza i necessari «presupposti legittimanti», mentre l’affidamento alla società privata sarebbe avvenuto «senza procedura comparativa» attraverso un protocollo che risale al 2012. Ecco perché la Procura sostiene che sarebbero state violate le regole «in materia di gestione del patrimonio pubblico», avvantaggiando «un operatore privato» e realizzando «un progetto privo delle prerogative istituzionali». Mercoledì al termine della discussione l’udienza è stata rinviata al 20 settembre.