«Avevo le mani insanguinate perché ho cercato di salvarla, non di ucciderla». Ecco le prime parole di Rudy Guede, appena tornato libero dopo 14 anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, al Sun. «Io so la verità» e anche Amanda Knox, la conosce, ha aggiunto. «La prima cosa che voglio dire – ha affermato Guede- è rivolta alla famiglia Kercher, su quanto sia dispiaciuto per la loro perdita. È troppo tardi per chiedere scusa di non aver fatto abbastanza per salvare Meredith. Il tribunale ha accettato il fatto che ho cercato di salvarla tamponando le ferite con degli asciugamani».

GUEDE TORNA LIBERO 14 ANNI DOPO

L’AVVOCATO DI RAFFAELE: RUDY DEVE ESSERE ESPULSO

Il processo Quindi torna sul processo: «Il tribunale mi ha condannato per complicità nell’omicidio perché c’era lì il mio Dna ma i documenti dicono che vi erano altre persone e che non sono stato io a infliggere le ferite fatali». Alla domanda se si riferisca ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, entrambe assolti, risponde: «Voglio dire solo che lei dovrebbe leggere i documenti. Come ho già detto i documenti affermano che c’erano altri e che non ho inflitto le ferite. Io so la verità e anche lei la sa».

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