di Fra.Mar.
E’ attesa per lunedì, massimo martedì, la decisione del gip Carla Maria Giangamboni sugli arresti dell’indagine Trust che hanno portato dietro le sbarre l’ex sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, l’ex vicesindaco Maria Cristina Ercoli, e altre sette persone. Mentre per Orfeo Goracci e Graziano Cappannelli il gip ha già deciso sabato che resteranno in carcere, per le altre posizioni, ancora non è stata presa alcuna decisione da parte dello stesso giudice che ha accolto la richiesta di custodia cautelare dei pubblici ministeri.
I computer Intanto, sono stati nominati due tecnici che avranno il compito di analizzare gli hard disk sequestrati la mattina degli arresti. Gli stessi computer potrebbero essere clonati in sede di incidente probatorio dando modo alle parti di essere presenti e allo stesso modo di creare una eventuale prova per il dibattimento. Per i pubblici ministeri Antonella Duchini e Mario Formisano che da lunedì inizieranno ad interrogare gli arrestati, all’interno dei pc ci sono le prove dell’associaizone a delinquere.
Chi attende la decisione del gip Ad attendere la decisione del gip Giangamboni ci sono Lucia Cecili, Maria Cristina Ercoli, Nadia Ercoli, Lucio Panfili, Paolo Cristiano, Antonella Stocchi, e Marino Cernicchi. E le loro famiglie a Gubbio. Tutti loro si sono detti innocenti. Tutti loro hanno detto di aver agito correttamente e di non aver fatto parte di alcun ‘gruppo occulto di potere’ durante e dopo l’ultimo mandato Goracci a Gubbio. Tutti loro sperano che il gip li rimandi a casa. Per chi ha già ricevuto parere negativo invece le speranze vengono ora riposte nel collegio del tribunale del riesame.
La Segreteria di Rifondazione: «Gravità dei fatti non intacca onestà indagati» Intanto sul versante politico, Rifondazione comunista dell’Umbria, che si è riunita sabato scorso in segreteria regionale , fa sapere di ribadire «la propria fiducia nell’azione della magistratura con la speranza che tutte le persone coinvolte possano dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati. La richiesta avanzata ad Orfeo Goracci già dal 5 novembre 2011 – si legge in una nota – di dimettersi dalla carica di vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Umbria indica con nettezza come la Segreteria Regionale del Prc-FdS dell’Umbria abbia colto la gravità dell’invio dell’avviso di garanzia a Goracci e alla Ercoli, al quale doveva seguire un’assunzione di responsabilità che purtroppo non si è verificata. I fatti che hanno coinvolto il Prc eugubino e alcuni dei suoi amministratori comunali – scrivono ancora – colpisce profondamente la comunità politica di Rifondazione comunista a tutti i livelli. La gravità dei fatti contestati non intacca però la specchiata onestà e trasparenza degli iscritti e dei militanti del partito, ad iniziare da quelli di Gubbio, che hanno fatto della passione politica disinteressata e generosa uno stile di vita pubblico e privato».
Il racconto di un eugubino schifato E invece si firma eugubino schifato, un lettore che ci scrive di come gli sia stato «impedito di costruire un impianto fotovoltaico di 200 kw perché ero di fede opposta e non me lo facevano fare». Nella lettera che abbiamo ricevuto ci spiega che« dividendo il territorio in 4 colori solo che il verde pisello (uno dei colori dove a loro avviso non potevi fare l’impianto ) esisteva solo per loro la zona era nascosta sopra Mocaiana non avrebbe creato problemi neanche estetici. Ho saputo poi da un amico all’interno che ero di fede opposta e non me lo facevano fare. Alle mie rimostranze hanno risposto che avevo ragione e se li denunciavo mi davano ragione», scrive ancora. L’impianto del costo di euro 600.000. circa avrebbe reso in 20 anni circa 2.000.000 di euro circa, tale opera fra manutenzioni e personale operante avrebbe dato lavoro a diverse persone e i soldi sarebbero stati reinvestiti sul territorio ma questi se ne fregavano tanto loro il posto fisso ce lo avevano e piuttosto di fermare un non allineato se ne strafottevano degli interessi comuni di sviluppo della società».
I testimoni dell’accusa Oltre alla testimonianza giunta direttamente alla nostra redazione, sarebbero 22 le persone che invece hanno testimoniato e denunciato singoli epidosi di abuso d’ufficio alla magistratura. Inoltre, proprio negli ultimi giorni si sarebbero fatti vivi almeno due supertestimoni, profondi conoscitori della macchina comunale eugubina nell’epoca goracciana. Testimoni che starebbero raccontando e spigando molte cose importanti per l’indagine