Al centro l'ex presidente Aldo Criscuolo (foto F. Troccoli)

di Enzo Beretta

«Nel tribunale civile di Perugia c’è gente che entra e esce senza nessun controllo. Mi dispiace per quello che è accaduto ai colleghi Umberto Rana e Francesca Altrui ma era ampiamente prevedibile. In tutta franchezza me lo aspettavo…».

Aldo Criscuolo, lei è in pensione dal 1° gennaio. Potrebbe spiegarci cosa ha fatto in concreto per proteggere il suo ormai ex Palazzo?
«Quello che dovevo fare l’ho fatto. Dall’inizio. Da 5/6 anni a questa parte ho continuato a sollecitare chi di dovere per avere un minimo di prevenzione. Ovviamente i miei solleciti erano diretti al ministero di via Arenula tramite la Procura generale, questi ultimi si sono dati da fare ma la questione è rimasta sempre quella. La burocrazia…».

Dopo la sparatoria nel tribunale di Milano dell’aprile 2015, tre morti e due feriti, prese carta e penna scrivendo a questura e prefettura per potenziare il livello di guardia…
«Ci sono state lettere precedenti ma soprattutto successive a quell’episodio, negli ultimi tempi, durante la fine del periodo dell’allora pg Galati. Poi è arrivato Fausto Cardella che in effetti si è dato da fare. C’è stato il progetto esecutivo a Roma, è venuto l’architetto dal ministero a vedere i locali per capire come e dove poteva essere installato il metal-detector. Insomma, tutte lungaggini di cui chi frequenta gli uffici ministeriali si rende conto. Burocrazia, a non finire… mi consenta una locuzione latina: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, tradotta letteralmente significa ‘Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata’. Comunque conservo tutti documenti…».

Gli accoltellamenti di oggi non sono il primo episodio violento nel tribunale civile.
«Erano una cosa annunciata. Me lo aspettavo. Alcuni episodi meno gravi erano avvenuti pure prima: qualche tentativo di aggressione ai giudici, qualche furto. Pensi, dal mio ufficio si sono fregati 50 euro. Qui la gente entra ed esce senza nessun controllo».

Da Perugia chi poteva e doveva fare qualcosa si è mosso?
«Parlo di Cardella. Sì, si è mosso, è venuto pure un architetto per verificare dove si poteva mettere la cabina per il metal detector, poi io sono andato in pensione».

Perciò è a Roma che si è arenata la pratica?
«La pratica si è arenata a Roma. Il capro espiatorio, però, sono stato io con Striscia la notizia».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.