Scoperta evasione da 14,4 milioni di euro con il commercio di carburanti. Sarebbe stata venduta anche in Umbria, da ignari titolari di stazioni di servizio, la benzina e il gasolio con cui un uomo residente a Napoli e amministratore unico di una società di Roma avrebbe evaso la significativa somma di Iva, che gli varrà sanzioni almeno di 15,1 milini. Dalle attività illecite sono scaturite due inchieste della Procura di Pistoia, una in capo alle forze dell’ordine e l’altra agli uomini dell’Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Le indagini sono sfociate in 17 misure cautelari, di cui quattro in carcere, portando a sequestri di beni per circa 180 milioni di euro.
Gasolio da Slovenia e Croazia L’associazione criminale operava attraverso sette società che commercializzavano gasolio per autotrasporto proveniente dalla Slovenia e Croazia. La base del traffico di gasolio era una società del Pistoiese che svolgeva le funzioni di deposito per lo stoccaggio del carburante, mentre le altre sei aziende si dedicavano all’acquisto del carburante dai due Paesi e alla rivendita presso alcuni distributori di cui detenevano la proprietà e che erano contraddistinti da un proprio marchio. Il sistema era quello tipico delle società cartiere, tutte fittiziamente amministrate da meri prestanome. La società di Roma, al centro dell’ultima verifica che ha portato a scoprire la colossale evasione, emetteva lettere di intenti simulando il possesso dello status di esportatore abituale, così da trattenere l’Iva sulla rivendita senza però mai versarla nelle casse dello Stato.
Scoperta maxi evasione da 14 milioni Quella dell’amministratore unico residente a Napoli era la società individuata per la commercializzazione del carburante ai clienti dei distributori presenti in Umbria, Toscana e Lazio in totale evasione Iva. L’accertamento concluso dai funzionari del nucleo Antifrode di Perugia, sulla base dei libri contabili e degli accertamenti seguiti ai sequestri, ha consentito di accertare una evasione di circa 7,3 milioni di euro nel 2016 e di poco più di 7 milioni di euro per il 2017. «Si tratta di un’attività di indagine operativa e amministrativa complessa che oltre al brillante risultato conseguito dalla Procura della Repubblica di Pistoia ha messo in evidenza le capacità di ADM e della Guardia di Finanza di saper operare in sinergia. Il risultato di quest’ultima verifica fiscale dimostra le capacità operative e il grado di specializzazione dei funzionari del nucleo antifrode di Perugia» ha detto il direttore dell’Agenzia per Toscana e Umbria, Roberto Chiara.