Impianto fotovoltaico

di MA.T.

Abusi edilizi, abuso d’ufficio, falso ideologico, queste le accuse che pendono sulla testa di 18 presunti responsabili, tra tecnici comunali, professionisti e rappresentanti di ditte esecutrici dei lavori e società di gestione del fotovoltaico a Narni.

I controlli Sottufficiali e agenti specializzati del corpo Forestale dello stato hanno proceduto al controllo degli impianti fotovoltaici a terra di potenza complessiva superiore ad un megawatt, installati nella provincia di Terni. In particolare sono stati controllati 27 impianti realizzati nei comuni di Terni, Narni, Montecastrilli, Amelia, Alviano, Montecchio, Fabro, Castelgiorgio, Porano e Lugnano in Teverina. Di questi, 21 sono risultati in regola, mentre per 6 impianti, tutti ubicati nel comune di Narni, è stata accertata la violazione della normativa urbanistica di settore oltre ad altre ipotesi di reato.

I dettagli dell’operazione E stata effettuata una puntuale ricognizione sul posto, con rilievi Gps dell’area tramite strumentazione Garmin Gps map, e i rilievi sono stati trasferiti su supporto informatico del Sim (Sistema informativo della montagna in uso al corpo forestale dello stato) e, infine sovrapposti ai tematismi dell’ortofotocarta e della planimetria catastale per ogni singolo impianto. In seguito sono stati acquisiti, dagli uffici tecnici dei comuni interessati, gli atti autorizzativi degli impianti e ogni altra documentazione utile ai fini del controllo.

Gli illeciti penali Per gli illeciti penali riscontrati sono scattate 6 notizie di reato e trasferite  all’autorità giudiziaria, a vario titolo, 18 persone per «ipotesi di abuso edilizio in concorso, abuso d’ufficio e falso ideologico. Tra i segnalati all’A.G. direttori dei lavori, progettisti, rappresentanti legali delle ditte costruttrici, tecnici comunali, rappresentanti legali delle società intestatarie del titolo abilitativo (permesso a costruire)», scrivono in una nota gli agenti del corpo Forestale dello stato coordinati dal comandante regionale Guido Conti.

Alcuni particolari «I permessi a costruire – ancora la nota – sarebbero stati rilasciati in contrasto con quanto previsto dal piano Regolatore comunale, in contrasto con la normativa urbanistica regionale, e, in due casi, violando il vincolo di inedificabilità previsto dal regio decreto 1265/34 nelle aree di rispetto cimiteriali».

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