di Iv. Por.
Avrebbe fatto girare un allievo di colore verso la finestra additandolo verso i compagni come «troppo brutto» e chiedendo ai bambini stessi se ciò non fosse vero. Il protagonista sarebbe un maestro di una scuola elementare di Foligno e il fatto risalirebbe ai primi giorni di febbraio. Dato che la fonte sono i bambini, che hanno riferito l’episodio ai propri genitori, sul caso sono in corso tutte le verifiche necessarie, sia da parte dell’Ufficio scolastico regionale che dal Comune, anche se non ha responsabilità diretta, essendo tutto avvenuto in una scuola statale e non comunale: «Se viene segnalato un episodio ritenuto problematico sicuramente le scuole procedono. Nessuna rimane a guardare e quindi anche io l’ho fatto, come da normativa – ha detto all’Ansa la dirigente della scuola, elementare, dove un maestro avrebbe indicato ai compagni un bambino di colore, che ha spiegato di aver ricevuto la segnalazione da alcuni genitori: Mi è apparsa avere un significato che andava preso in considerazione. Quindi ho interessato l’Ufficio scolastico di regionale, facendo solo il mio dovere. In questo momento non voglio rilasciare ulteriori dichiarazioni per non inficiare le procedura amministrativa. Non voglio assolutamente minimizzare – conclude – ma le cose devono procedere regolarmente».
Nessuna denuncia A far scoppiare il caso pubblicamente sono stati alcuni post su Facebook da parte dei genitori, indignati per quanto avvenuto. Uno in particolare, di un personaggio molto noto in città, poi rimosso ma ripreso da Tuttoggi.info. Lo stesso post era stato commentato dal sindaco Nando Mismetti che ha riferito di «verifiche in corso». Dopo la rimozione del post, si è appreso che la vicenda sarebbe in mano a un avvocato per conto dei genitori, ma a quanto risulta nessuna denuncia sarebbe stata ancora formalizzata né ai carabinieri né al commissiariato di polizia di Foligno. Secondo quanto riporta Repubblica.it, il maestro si sarebbe giustificato parlando di un «esperimento sociale».
Sindaco: «Verifiche in corso» «Ci sono delle verifiche da parte della scuola – ha detto Mismetti a Rgunotizie – aspetteremo quello che la dirigente scolastica comunicherà. Mi auguro che tutto rientri nella normalità. La nostra città è accogliente. Se confermato sarebbe una cosa gravissima, ma al momento sappiamo solo quello che hanno riferito i ragazzi».
Il ministro e la presidente Il caso è ovviamente arrivato anche sulla scrivania del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che ha spiegato di aver «immediatamente attivato l’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria per effettuare le opportune verifiche. Saremmo di fronte a un fatto gravissimo. Da condannare». L’ex ministro Maria Elena Boschi invece chiede il licenziamento del maestro e attacca: «Io rimango senza parole. È un clima infame quello che si sta creando in Italia. Si è sdoganata una cultura dell’odio verso gli altri, a cominciare da chi ha il colore della pelle diverso. Ma bisogna avere la forza di dire che questo clima è stato creato anche da chi oggi è al Governo». A intervenire è anche la presidente della Regione Catiuscia Marini, che parla di un episodio «gravissimo ed estraneo a una cultura diffusa di rispetto che la terra umbra e la sua gente ha sempre avuto». «Siamo anche preoccupati – continua – di un clima crescente di ostilità e razzismo che si diffonde anche nelle nostre comunità e che ogni giorno proviamo a contrastare. Lo faremo anche questa volta».
Interrogazione di Fratoianni Nel corso della mattinata poi in Parlamento il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, che a Foligno ci vive essendo sposato con Elisabetta Piccolotti, ha depositato un’interrogazione: «Su una vicenda del genere – dice – è sempre bene vederci chiaro, fino in fondo. Voglio sapere innanzitutto se questa mostruosità è per davvero accaduta e in che modo. Io mi auguro di no, per il bene di tutti. Ma se fosse vero, l’insegnante andrebbe immediatamente sospeso. Un’ultima amara considerazione: fino a qualche tempo fa, una cosa del genere non sarebbe nemmeno stata immaginabile. Oggi è tutto sdoganato, è tutto possibile. C’è un clima tale per cui un maestro si sente in diritto in uno dei luoghi fondamentali dello Stato di esprimere razzismo e cattiveria nei confronti dei bambini. Di questo passo – conclude Fratoianni – non resterà più nulla della società italiana e della convivenza civile. Giù le mani dai bambini».
Garante: «Se vero punizioni severe» La Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione, Maria Pia Serlupini, parla di «episodio che, se confermato, risulterebbe gravissimo». «Mi chiedo, quando accadono fatti come questi, quale società, quale futuro stiamo costruendo e quale esempio offriamo a questi giovani cittadini. Come Garante mi attendo che venga fatta chiarezza e che accadimenti di questa gravità vengano non solo stigmatizzati, ma severamente puniti».
Porzi A intervenire sul caso è anche la presidente del consiglio regionale Donatella Porzi, che lo definisce «estremamente preoccupante e da condannare. Si tratterebbe di un fatto di una gravità inaudita – dice – che avrebbe riguardato un ambiente, come quello della scuola, in cui gli insegnanti dovrebbero essere baluardi nei valori di convivenza civile, rispetto delle regole e rispetto reciproco. Nonostante il docente abbia parlato di un ‘esperimento sociale’, il gesto resta di una gravità e di una pericolosità impressionante. È il momento di fermarsi e di provare a riflettere su dove stiamo andando».
Frati Assisi «Episodi anacronistici fuori dal tempo, fuori dalla storia, fuori dall’umanità. In merito a quanto successo nella scuola di Foligno auspichiamo si faccia chiarezza e se fosse confermato quanto accaduto – ha dichiarato il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti – chi ha responsabilità prenda seri e significativi provvedimenti. Qualsiasi forma di xenofobia va condannata e perseguita». Il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, Padre Enzo Fortunato, ricorda anche che «la città di Foligno ci ricorda uno dei gesti più inclusivi della vita di San Francesco quando vendette tutto per dare dignità all’uomo».
Cgil «Se le notizie relative all’episodio di razzismo che si sarebbe consumato in una scuola della nostra provincia, a Foligno, venissero confermate, saremmo di fronte ad un fatto di gravità inaudita».Lo dichiarano in una nota Moira Rosi, segretaria della Flc Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, segretario della Cgil di Perugia, e Vincenzo Sgalla, segretario della Cgil dell’Umbria. «Ogni forma di discriminazione è odiosa, ma se questa avviene in una scuola e da parte di chi dovrebbe trasmettere cultura e valori positivi ai ragazzi, allora il tutto assume contorni ancora più inquietanti. Viviamo una fase storica nella quale provano a riaffacciarsi con prepotenza sentimenti e parole di odio e intolleranza. Dobbiamo fare muro contro questa deriva pericolosa».
Grimani «L’episodio va denunciato – ha detto in Senato il senatore Pd Leonardo Grimani – perchè è estraneo alla cultura dell’accoglienza che è tipica della mia terra. Ma apre anche un dibattito più complessivo nel paese, una riflessione sulla eccessiva tensione nel nostro paese che ha portato all’utilizzo sempre maggiore di espressioni discriminatorie: è nostra responsabilità come parlamentari fare in modo che certi episodi non si verifichino più e fare attenzione agli argomenti ed alle espressioni perchè chi semina vento poi raccoglie tempesta».