di Enzo Beretta 

Una maxi-evasione dell’imposta sui redditi Irpef da 400 mila euro e sull’Iva per 225 mila euro è quella di cui viene ritenuta responsabile un’imprend itrice cinese di 63 anni rinviata a giudizio dal giudice Margherita Amodeo. Per la donna, titolare di un’azienda tessiledi Bastia Umbra, il processo inizierà il 13 novembre davanti al tribunale di Perugia. I fatti contestati alla straniera, secondo il pm Manuela Comodi colpevole di aver indicato nelle dichiarazioni «elementi passivi fittizi derivanti da fatture relative a operazioni oggettivamente inesistenti», risalgono al 2016 e si sono protratti fino al 2020.

La Mercedes Nell’ottica accusatoria la 63enne, difesa dall’avvocato Alessandro Cicchi, deve difendersi anche dalla contestazione di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita in quanto «dopo aver commesso i reati impiegava nella propria attività di impresa il denaro per acquistare una Mercedes Classe V quale bene strumentale per un importo di 40 mila euro», tutto ciò per «ostacolare l’identificazione del denaro e la sua provenienza delittuosa».