La discarica di Sant'Orsola

di Chia.Fa.
Twitter @chilodice

Una perizia per chiedere alla Regione di riconsiderare la prescrizione formulata ala fine del giugno scorso e con cui, in estrema sintesi, si vincola la ripresa dei conferimenti nella discarica di Sant’Orsola alla conclusione dell’intervento di rafforzamento dell’argine e di modifica delle coperture.

Riapertura Sant’Orsola Tenta l’accelerazione sulla riapertura del sito, l’Ati3 che a metà dicembre ha recapitato a palazzo Donini la relazione tecnica redatta da uno studio ingegneristico di Roma in cui, di fatto, si afferma che una ripresa dei conferimenti nella zona a monte della discarica non causerebbe alcun rischio di stabilità all’argine. L’iniziativa si inserisce nella partita aperta a inizio 2013 dai 22 sindaci del Folignate, Spoletino e Valnerina che, non a sorpresa, si sono trovati a fare i conti con la chiusura di Sant’Orsola e la necessità di far marciare quasi quotidianamente i camion Vus verso il nord dell’Umbria, precisamente a Borgo Giglione (Magione) dove da 14 mesi vengono depositati a caro prezzo (circa 300 mila euro in più al mese) i rifiuti dell’Area vasta.

Progetto e prescrizione, problema di tempi In ballo c’è un progetto da 1.2 milioni di euro che, oltre a mettere in cantiere l’intervento di rafforzamento dell’argine del sito, prevede anche una modifica delle coperture della discarica che, passando da materiali argillosi a plastici, permetterebbero di recuperare circa 80 mila preziosi metri cubi, più o meno due anni di tranquillità per gli amministratori della zona. L’intervento ha già incassato l’ok della Regione che ha anche ritenuto di non doverlo sottoporre alla più stringente procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via). Tuttavia, nel via libera la ripresa del conferimento è stata vincolata alla conclusione del lavoro, stimato in non meno di 18 mesi.

Ati3 in pressing E così la prospettiva di dover sostenere per un altro anno e mezzo costi da capogiro per conferire i rifiuti, fermo restando che l’Ati2 potrebbe in ogni momento rivedere la disponibilità già più volte rinnovata all’Ati3, ha spinto gli amministratori a tentare il pressing, presentando in Regione la perizia con cui gli esperti, a seguito di simulazioni di prove di carico, rilevano l’assenza di qualsiasi rischio in termini di stabilità per l’argine. L’intenzione sarebbe quella di convincere la Regione ad autorizzare fin da subito, che considerando i tempi tecnici significa in estate, nuovi conferimenti a Sant’Orsola. La riapertura della discarica, secondo l’Ati3, non dovrebbe essere rivista nemmeno in fase di esecuzione dei lavori che potrebbero essere eseguiti contestualmente al deposito dei rifiuti. Nei prossimi giorni sarà richiesto un incontro ufficiale da cui potrebbe già trapelare una prima valutazione della Regione.