La nave affondata

di Chiara Fabrizi, Maurizio Troccoli, Fabio Toni e Daniele Bovi

C’erano anche una coppia di spoletini e un’altra coppia di Castel Ritaldi, una famiglia di Norcia con due bambini di 11 e 13 anni, il vicesindaco di Terni e una perugina di 22anni a bordo della Costa Concordia incagliatasi nelle secche di Punta Gabbianara, a sud dell’isola del Giglio. Questo il bilancio dei naufraghi umbri sulla nave del terrore, al momento. Secondo quanto è stato potuto finora accertare da Umbria24.it, non sarebbero nè feriti, né in pericolo di vita. Solo uno shock indimenticabile. Panico per la famiglia di Norcia che avendo due bambini è stata tra le prime ad essere evacuata durante la notte. Ora è a Civitavecchia. Anche la coppia di Spoletini è stata evacuata dall’imbarcazione durante le operazioni di salvataggio notturno e, al momento, risulta ospitata all’interno della scuola materna della parrocchia del Giglio. Mentre per la Perugina 22enne giungono notizie rassicuranti: «Solo paura», e la concitazione per le attività di salvataggio durante la notte, nella quale ha assistito a scene spaventose di gente che si buttava in acqua e a momenti di terrore per l’affondamento. In queste ore si sta verificando se a bordo dell’imbarcazione ci fossero altri cittadini umbri.

La testimonianza della madre dei due bambini di Norcia E’ in preda al panico Alessandra Dente, madre di Pietro di 13 anni e di Daniele di 11, che insieme al marito Gaetano Sasenelli erano a bordo della nave affondata. E’ disperata al telefono con Umbria24.it ed in lacrime racconta: «Stavamo cenando, quindi all’improvviso il buio e le posate ed i bicchieri che cadevano giù. Non sapevamo cosa fare. Nessuno ci diceva niente. Noi con i due bambini eravamo in preda al panico. Poi siamo stati tra i primi ad essere imbarcati sulle scialuppe di salvataggio. Forse la seconda. O forse la terza calata giù – dice ancora – ma le operazioni erano complicate perché dal lato opposto a quello dell’inclinazione della nave non si riusciva a liberare le scialuppe. E’ stato terribile, un orrore. Ora siamo a Civitavecchia. E’ terribile». Si interrompe la telefonata tra le lacrime della madre che non riesce a proseguire con la sua testimonianza pregando di essere ricontattata più tardi. La famiglia Sasenelli è stata raggiunta a Civitavecchia da alcuni familiari giunti da Norcia.

La coppia di Castel Ritaldi Catia e Italo di Castel Ritaldi erano anche loro sulla nave del terrore e a cena al momento dell’urto, «per fortuna nella parte più alta della nave – hanno raccontato a Umbria24.it -, mentre se fossimo rimasti in cabina non sappiamo come ci sarebbe andata visto che quella nostra era tra le più vicine all’acqua. Abbiamo vissuto attimi di terrore, gente che si lanciava dalla nave in acqua, bambini che urlavano, personale della nave in preda al panico che non sapeva cosa fare». «Ho preso mia moglie – ha detto Italo- e mi sono subito diretto verso le scialuppe cercando di mantenere sangue freddo. Quindi ci siamo imbarcati sulle scialuppe e poi siamo stati trasferiti via mare a Civitavecchia. Abbiamo perso tutto, portafogli documenti e oggetti personali». Ora la coppia di Castel Ritaldi e sulla strada del rientro.

Anche il vicesindaco di Terni Sulla nave maledetta c’era anche il vicesindaco di Terni, Libero Paci, che non ha riportato alcuna conseguenza. Paci era in vacanza con la moglie. I due, infreddoliti ma non feriti, sono stati trasportati verso Porto Santo Stefano e da lì un pullman li porterà a Civitavecchia. Una notte di terrore puro ma per fortuna nessun ferito: «E’ stato – dicono – come il Titanic».

«Un incubo» I due spoletini, fortunatamente, non avrebbero riportato particolari lesioni e sarebbero già stati visitati dal personale sanitario, in attesa di essere traghettati a Porto Santo Stefano dove è stato allestito un punto della Prociv. Ma lo shock è enorme. «Erano terrorizzati – spiegano a Umbria24.it dall’agenzia di viaggi spoletina che ha organizzato la vacanza alla coppia – hanno riferito di scene di panico assoluto, un vero e proprio incubo, ma a quanto risulta stanno bene».

Cenavano, hanno sentito un boato e poi black-out Quando la Costa Concordia ha incagliato nella secca si Punta Gabbianara, a due passi dagli scogli, gli ospiti stavano partecipando alla prima cena a bordo dell’imbarcazione, salpata tre ore prima da Civitavecchia per un giro nel Mediterraneo. Ma il momento conviviale è stato interrotto prima da un boato e poi da un black-out. A bordo, 4.229 tra viaggiatori e personale dell’equipaggio. Poco dopo mezzanotte la nave si è adagiata su un fianco. L’ultimo bilancio del prefetto di Grosseto parla di tre morti accertati e 14 feriti. Non si escludono dispersi. Sulla fiancata sinistra della Concordia si sarebbe aperto uno squarcio di circa 70 metri, riferiscono le forze di soccorso che in questi minuti stanno operando sulla nave alla ricerca di eventuali dispersi.

«Una crociera per rilassarsi» La coppia di commercianti spoletini si era regalata un giro del Mediterraneo a bordo della Costa Concordia per rilassarsi e godersi insieme un viaggio a cui tenevano in particolare modo», viene ancora riferito dagli operatori turistici spoletini.

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