di Mar. Ros.
Radio Galileo nell’occhio del ciclone, l’opposizione col dito puntato contro il sindaco, il clamore mediatico, gli esponenti del movimento Terni Città Aperta ‘tirati per la giacca’, poi l’archiviazione del caso da parte della procura della Repubblica e da parte della Corte dei Conti, «quindi la dimostrazione che i cittadini ternani hanno un sindaco onesto» come scandisce in conferenza stampa lo stesso Leopoldo Di Girolamo.
L’INTERVISTA AL SINDACO: IL VIDEO
La vicenda Le indagini scattarono a seguito di un esposto anonimo presentato alla Corte dei conti, anche se i diretti interessati sono convinti si sia trattato di un limpido attacco politico. Tanto per intenderci, a invitare gli organi preposti a verificare che non ci fosse polvere sotto il tappeto, Di Girolamo e compagni sono certi sia stato un esponente di opposizione. Tredici le persone coinvolte, tra cui numerosi membri della cooperativa Galileo, gli esponenti del movimento politico ‘Città Aperta’ e poi il primo cittadino della Conca, il segretario provinciale del Pd Carlo Emanuele Trappolino e il parlamentare dem Walter Verini.
Verini «Carta canta – dice soddisfatto l’onorevole – e non ci sorprende, siamo sempre stati certi – spiega – di aver agito nel rispetto delle leggi dello Stato in materia di finanziamenti all’editoria. Dispiace essere stati sbattuti nei titoli di giornale in un certo modo, per il resto è giusto che la magistratura faccia il proprio dovere ma è davvero triste e lascia amarezza il fatto che la politica sia dovuta ricorrere alla giustizia per colpire l’avversario, in particolar modo in questo caso per colpire il sindaco».
Come è arrivata l’archiviazione «Duplice volto dell’invito a dedurre – spiega il deputato Verini – da una parte siamo stati chiamati a giustificare la rappresentanza del movimento nonostante l’appartenenza al Pd, dall’altra ci veniva contestato ‘Città Aperta’ fosse un movimento fittizio». Concetto ribadito anche da Di Girolamo: «Il nostro impegno politico è certificato da atti pubblici passati per le segreterie di Camera e Senato, col benestare del dipartimento comunicazione del Consiglio dei ministri quindi c’è assoluta trasparenza nell’azione. La correttezza con cui abbiamo agito è certificata dall’archiviazione del caso e la serietà è certificata dalle nostre deduzioni e dal fatto che Città Aperta abbia aumentato il proprio consenso nell’ultima tornata elettorale e sia ampiamente rappresentato in consiglio»
Editoria Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, questa l’ipotesi di reato per ben 13 soggetti, ma il caso è stato chiuso. Il decreto di archiviazione della procura recita: «Gli elementi acquisiti non sono idonei a consentire l’utile esercizio dell’azione penale», mentre la Corte dei Conti scrive: «Difetto degli elementi costitutivi della responsabilità amministrativa». È Alberto Bersani, presidente del movimento a mostrare gli atti: «Quando uscì la notizia sulla stampa – racconta – venivo fermato per strada e pensare che non abbiamo mai neppure ricevuto un avviso di garanzia».
Diffamazione Aleggia ora lo spettro di possibili reazioni legali, soprattutto da parte del sindaco: «Sto valutando il da farsi con i miei legali – dichiara Di Girolamo – perché in tutta questa vicenda, la personalizzazione è stata forte, innegabile che sia stato subito un attacco individuale oltre il legittimo gioco delle parti. La battaglia politica ormai – dice amareggiato – avviene inondando la magistratura di denunce».
Trappolino Ribadisce il concetto anche il segretario provinciale del Pd: «L’archiviazione del caso è un fatto importante, si è trattato di strumentalizzazione politica. La rapidità delle indagini ha portato presto chiarezza sulla legalità e la buonafede con le quali ha agito il movimento in relazione all’attività di radio Galileo, storica voce della città dal punto divsta politico, economico, sociale e civile».
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