di C.F.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del sostituto procuratore Gennaro Iannarone, l’ex medico del carcere di Maiano (Spoleto) già condannato con rito abbreviato a 3 anni e dieci mesi e citato giovedì dalla pubblica accusa come testimone nell’ambito del processo a carico di 15 imputati, detenuti e loro parenti a cui il professionista spoletino in cambio di soldi forniva certificati medici utili a far ottenere sconti di pena o misure cautelari più leggere.
Corruzione nel carcere a Maiano Il processo a carico dei quindici imputati, accusati di corruzione continuata per atti d’ufficio e contrari ai doveri d’ufficio, è alle battute finali e il prossimo 4 novembre si tornerà di fronte al collegio dei giudici (presidente Bellina, Laudenzi e Olivieri a latere) per la requisitoria di Iannarone a cui seguirà l’arringa delle difese. Intanto giovedì in aula, però, è stato ascoltato un testimone che ha riferito come per ogni visita del medico, il dottor Silvio Fiorani, sborsasse 5 mila euro, arrivando a pagare complessivamente circa 50 mila euro.
Processo a battute finali I fatti contestati si sono verificati tra inizio 2008 e luglio 2009, quando cioè il nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria ha fatto scattare l’arresto del dirigente sanitario del carcere, eseguendo complessivamente 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere e altre 9 di divieto di dimora nella regione nei confronti di 20 soggetti. A fine novembre 2010 il gup del tribunale di Spoleto ha condannato a 3 anni e 10 mesi il dottor Fiorani che aveva richiesto il rito abbreviato. Insieme a lui sono stati già giudicate colpevoli altre sei persone e la familiare di un detenuto assolta.
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