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Il Consiglio superiore della magistratura si costituirà parte civile nel nuovo procedimento a carico di Luca Palamara, per il quale la Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari. L’udienza preliminare è fissata per il 7 marzo. 

Le accuse della Procura di Perugia Nel chiedere il processo per Palamara, la Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, ha indicato il Csm come «persona offesa», contestando all’ex magistrato la messa a disposizione delle proprie funzioni, anche di componente dell’organo di governo autonomo della magistratura, in favore di persone estranee in cambio di utilità. 

I votanti La decisione di costituirsi parte civile contro Palamara è stata presa dal plenum del Csm che ha ribaltato la proposta di segno contrario del Comitato di presidenza, ritenendo che non ci fossero i presupposti per la costituzione in giudizio: il plenum ha approvato la proposta alternativa a quella del Comitato di presidenza presentata dai 4 laici di FdI e dal laico M5s Michele Papa: 23 i voti a favore , contro i 5 andati a quella del Comitato e un’astensione. 

«Quantificheremo il danno» Proprio nelle carte della Procura il Csm ha «ritenuto di ravvisare i presupposti per la costituzione i giudizio, riservandosi di quantificare il danno in sede di causa». Prima del voto Pinelli aveva preso la parola per chiarire che la posizione del Comitato era fondata su «questioni di carattere giuridico» e assolutamente «non condizionata» da pregiudizi di «carattere politico», e che era oltretutto «coerente con la scelta storicamente consolidata» del Csm di non essere parte dei contenziosi che hanno coinvolto suoi componenti.