Un giovane operaio macedone è deceduto martedì mattina in una località boschiva nella zona di Castiglione della Valle, vittima di un infortunio sul lavoro. L’incidente mortale è avvenuto pochi minuti prima delle 9 in località Bosco del Nestore, quando un tronco di un albero si è abbattuto su un operaio di 31 anni, di origine macedone e residente a Tavernelle, A.M. le iniziali, che faceva parte di un gruppetto di lavoratori preposto ad attività lavorative.
Fotogallery: sul luogo dell’incidente
Niente da fare A dare l’allarme è stato il fratello della vittima, che dopo essersi messo in contatto con la centrale operativa del 118, ha provveduto a prestare i primi soccorsi, purtroppo senza esiti positivi. All’arrivo del 118 infatti i sanitari, come informa una nota l’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Perugia, si sono limitati alla constatazione di morte. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, per accertare le cause dell’infortunio mortale e i vigili del fuoco.
I sindacati Sul caso nel corso della giornata sono intervenuti anche i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil: «Le parole d’ordine – scrivono Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini – ormai sono chiare: legalità, occupazione e sicurezza sul lavoro. Tre elementi fondamentali e purtroppo di straordinaria attualità come dimostra proprio oggi l’ennesima morte sul lavoro nella nostra regione». I tre sabato si sono incontrati a Perugia ribadendo i contenuti già portati al centro dell’attenzione nell’iniziativa dello scorso novembre al centro congressi Capitini. «L’Umbria – spiegano i tre segretari – resta ai vertici delle classifiche nazionali per il tasso di mortalità e di infortuni gravi sul lavoro e la morte del giovane operaio macedone a Castiglione della Valle è l’ennesimo dramma che poteva essere evitato. Intanto, la nostra economia è sempre più inquinata da fenomeni malavitosi e da inquietanti presenze della criminalità organizzata. Infine, per superare la crisi, non basta esorcizzarla non nominandola più, ma occorrono politiche economiche mirate, a partire dal settore manifatturiero e dalla soluzione delle oltre 150 vertenze ancora aperte in Umbria». Dall’incontro di sabato, informa la nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil, è emersa anche la volontà di proseguire l’azione unitaria dei tre sindacati nelle prossime settimane, a partire da un attivo unitario delle categorie dell’industria, mentre si attende la convocazione da parte della presidente Marini per sottoporre alla Regione le proposte del sindacato umbro.