di C.F.
Richiesta di risarcimento danni alla scuola e al ministero dell’Istruzione. Assume anche un profilo legale il caso della positività alla tubercolosi riscontrata su 8 alunni e 3 insegnanti di una scuola elementare di Spoleto.
Richiesta di risarcimento del danno A rendere nota l’iniziativa, che potrebbe avere anche ulteriori sviluppi, è l’avvocato Andrea Andreini a cui si sono rivolti alcuni dei genitori dei bimbi entrati a contatto col germe della tubercolosi. «Abbiamo presentato una richiesta di risarcimento per danni morali, biologici e patrimoniali che ci riserviamo di quantificare una volta che la vicenda sarà conclusa sotto il profilo sanitario». Per alcuni bimbi e insegnanti, infatti, la profilassi antibiotica è scattata nelle ultime settimane all’esito degli ulteriori e test disposti dall’Asl e previsti dai protocolli.
Tubercolosi a scuola La vicenda risale al giugno scorso quando una bimba di 10 anni iscritta alla scuola è stata accompagnata al pronto soccorso dai familiari. La piccola accusava un forte stato di malessere e in breve i sanitari le hanno diagnosticato la tubercolosi, disponendo il trasferimento all’ospedale di Perugia. Qui la ragazzina è stata sottoposta a tutte le terapia del caso che l’hanno progressivamente portata alla piena guarigione. Come da procedure, il Servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl ha fatto sottoposto a test familiari, compagni di classe, insegnanti e personale di una struttura che la piccola frequentava dopo la scuola.
Andreini: «Ci sono responsabilità» In prima battuta sono stati riscontrati 4 positività alla tubercolosi tra i compagni di classe, ma il 9 settembre i risultati dei nuovi test a cui sono stati nuovamente sottoposti i contatti regolari della piccola, hanno fatto riscontrare altri 7 casi di positività, 4 tra i bimbi e 3 tra gli insegnanti. Tutti sono stati sottoposti a profilassi antibiotica prevista per stoppare lo sviluppo della malattia. «I ragazzini – dice l’avvocato Andreini – si sono ammalati a scuola e a nostro avviso ci sono responsabilità evidenti, per questo abbiamo richiesto il risarcimento del danno».
Nuovi test Sullo sviluppo legale della vicenda la dirigente della scuola preferisce non entrare nel merito, né esprimersi. Intanto dopo i risultati degli ultimi test compiuti in virtù della latenza della tubercolosi, si attende anche l’esito dei controlli a cui sono stati nuovamente sottoposti anche i contatti regolari, cioè più sporadici della piccola. Sui casi di positività alla tubercolosi, il dottor Franco Santocchia, con formale nota richiesta dall’ente alla vigilia dell’apertura delle scuole, ha chiarito che non c’è rischio di contagio.
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