«Cautele particolari nell’utilizzo del trojan vengono adottae dalla Procura di Perugia: si richiede il visto preventivo da parte del procuratore». È quanto riferito dal capo dell’ufficio, Raffaele Cantone, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Giustizia del Senato. Il magistrato ha spiegato che dal punto di vista numerico, le intercettazioni fatte con il trojan «sono marginali e legate a indagini di terrorismo, criminalità organizzata e corruzione. Vorrei ricordare che la Procura di Perugia ha emesso un’ordinanza cautelare per Cospito, che è stata valutata come uno degli elementi per applicare il 41 bis, noi contestavamo specificatamente l’ipotesi di istigazione a delinquere fatta mentre era in carcere».
Intercettazioni A proposito del tema intercettazioni Cantone ha spiegato: «In particolar modo in materia di corruzione le intercettazioni rapprsentano l’unico strumento per penetrare nel rapporto omertoso che c’è tra corrotto e corruttore. Senza intercettazioni è difficile anche aggredire la criminalità comune»
Palamara «Nelle indagini su Palamara non è emersa alcuna manipolazione – prosegue Cantone – ed è un falso clamoroso dire, come è stato fatto, che le intercettazioni non sono state messe a disposizioni della difesa».