Il Comune di Montefalco

di Chiara Fabrizi

Il buco di bilancio di Montefalco finisce sul tavolo della procura della Repubblica di Spoleto. A segnalare in via cautelativa alcune criticità direttamente il neo dirigente finanziario del piccolo Comune Giuliano Antonini, in prestito dal Comune di Spoleto fino al 30 settembre. Ora sarà da capire come la magistratura si muoverà sulla vicenda del disavanzo da 4,2 milioni contabilizzato martedì notte dalla maggioranza del consiglio di Montefalco, guidato per dieci anni e fino alla primavera del 2019 dall’attuale presidente di Regione, Donatella Tesei.

Buco di Montefalco in procura La vicenda dell’esposto è emersa giovedì mattina nell’ambito di una video conferenza stampa convocata dalle opposizioni Siamo Montefalco, gruppo guidato dall’ex assessore regionale Vincenzo Riommi, secondo cui «in Comune mancano quattro determine dirigenziali le numero 46, 47, 48 e 49 risalenti all’8 febbraio 2019 e su cui abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti: si tratta dei provvedimenti sui residui attivi e passivi da riscrivere in bilancio». Al gruppo consiliare ha risposto formalmente alla fine di luglio lo stesso dirigente finanziario, comunicando che le determine risalenti a un anno e mezzo fa, «in base alle prime verifiche nell’applicativo informatico Halley (l’albo pretorio online, ndr), non avevano ancora terminato il proprio iter, risultando ancora in fase di numerazione, mentre le fasi successive, ossia apposizione del visto contabile, gestione dell’impegno e pubblicazione, risultavano ancora aperte e non concluse».

Giallo su quattro atti Il dirigente impegnato nella ricerca dei file e dei documenti relativi al riaccertamento dei residui al 31 dicembre 2018, da cui è scaturito il rendiconto di quell’annualità, ha anche spiegato che, dopo «attenta ricerca nel limitato tempo a mia disposizione», ha rinvenuto «in una cartellina anonima documenti firmati in originale apparentemente riconducibili all’oggetto della richiesta», come riferito formalmente al gruppo consiliare di opposizione Siamo Montefalco. Con l’esposto, però, ora il caso passa nelle mani della procura della Repubblica di Spoleto che potrà avviare tutti gli eventuali approfondimenti del caso.

Opposizioni: «Predissesto» Per Riommi, però, il bilancio consuntivo appena approvato dalla maggioranza di Montefalco accerta «un disavanzo che non è stato prodotto nel 2019, ma è maturato tra il 2010 al 2018», ossia quando a guidare il Comune era la Tesei, attuale presidente di Regione, «perché – dice il consigliere di opposizione – non si iscrivono 11 milioni di residui attivi in un bilancio che normalmente vale 5 milioni di euro, ma l’accertamento delle responsabilità è in capo ora ad altre autorità». Sulle procedure da attivare per riequilibrare il bilancio, secondo Siamo Montefalco, «l’attuale amministrazione comunale deve avviare il predissesto con un piano di riequilibrio di 15 anni che renda sostenibile il ripiano dei 4 milioni, così da poter lavorare per la comunità senza il fardello del buco».

Pd e M5s: «Tesei ha mentito» Al fianco di Riommi e degli altri consiglieri comunali c’è il deputato umbro del Pd Walter Verini, che rileva come su tutta la vicenda «c’è punto politico molto delicato, perché – dice  – è stata nascosta la verità ai montefalchesi e agli umbri, considerando che la governatrice Tesei ha negato anche davanti a evidenze il buco e questa è una responsabilità molto grave». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale del M5s, Thomas De Luca, che ha anche annunciato un’interrogazione presentata dalla senatrice Emma Pavanelli al ministero dell’Economia e delle Finanze e al ministero dell’Interno per far luce sul caso del buco di bilancio: «Durante la campagna elettorale Tesei ha risposto alle nostre richieste di spiegazioni sul bilancio di Montefalco con un post su Facebook dicendo che non esisteva nessun buco, ora sappiamo – ha detto De Luca – che quelle affermazioni erano false, che il buco c’è e che per i montefalchesi si apre una stagione complessa segnata dai sacrifici». Alla conferenza stampa anche i colleghi del Pd Tommaso Bori e Michele Bettarelli, secondo cui «con Montefalco una parte politica si è fatta grande parlando di una buona amministrazione, che in realtà spendeva più di quello che poteva e ora cerca di rinviare il problema per allontanare ancora la certificazione della verità sulla presidente Tesei».

 

Sindaco: «Strumentalizzazioni politiche» A replicare il sindaco di Montefalco secondo cui quelle delle opposizioni  sono «strumentalizzazioni politiche», pur non nascondendo che «Si tratta di situazioni critiche, ma comuni a molti enti italiani, ovviamente anche umbri, indistintamente dalle connotazioni politiche». Quindi Luigi Titta dice che per ricostruire il buco da 4,2 milioni «dobbiamo partire dal 2009 quando la nuova amministrazione di Montefalco si trovò, oltre a dover fare importanti investimenti per la città, a coprire alcune centinaia di migliaia di euro di debiti fuori bilancio e a fare i conti con poste fiscali inevase». In tempi più recenti, ossia «nel 2015 nel rispetto della riarmonizzazione contabile si è proceduti a un riaccertamento straordinario delle entrate e uscite dell’Ente poste in essere anche da prima del 2009, facendo emergere un disavanzo di circa 1,5 milioni, disavanzo già oggetto di piano di rientro e che oggi ne residuano 1,2 milioni, mentre nel 2018 il successivo riaccertamento ha portato ad un ulteriore disavanzo di circa 367 mila euro, come è stato correttamente detto in campagna elettorale». Il sindaco arriva al 2020 «quando si è proceduti a un ulteriore riaccertamento dei residui le cui risultanze sono riportate nel consuntivo 2019 che vede sommati: la rimanenza del riaccertamento 2015 oggi pari a 1,2 milioni di euro, 1,7 milioni di incremento del fondo di garanzia e di circa 1,3 milioni di euro derivanti dall’ultimo riaccertamento dei residui e la cui somma dà 4,2 milioni di euro. Ma parlare ad oggi di 4,2 mln di “buco di bilancio” a Montefalco senza spiegarne i passaggi e la composizione si vanno a stravolge i fatti oggettivi, al solo fine di fomentare polemiche». Per il sindaco, infine, «è necessario andare a vedere come le risorse comunali sono state usate in questi anni. Montefalco è diventato uno dei borghi tra i più noti e attrattivi d’Italia e non solo. Le attività economiche sono cresciute mentre in molte altre parti dell’Umbria crollavano. Sono stati creati parcheggi, fatti investimenti importanti, messe in sicurezza le scuole ben prima degli ultimi eventi sismici umbri. Consigliamo, dunque, alle varie opposizioni di non vedere solo le criticità, ma anche i tanti aspetti positivi e soprattutto riferendoci al gruppo di minoranza comunale di contribuire costruttivamente al lavoro futuro per il bene dell’intera città».

@chilodice

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