di Enzo Beretta
Settantatré prelievi dal conto corrente comune di un condominio di via del Lavoro, per un ammontare complessivo di oltre 90 mila euro, sono quelli che vengono contestati dalla Procura della Repubblica di Perugia a un amministratore infedele. L’uomo, 66 anni, originario di Tripoli, è sotto inchiesta con l’accusa di appropriazione indebita. Contro di lui il pm Gianpaolo Mocetti ha chiesto il rinvio a giudizio ma l’udienza di oggi davanti al giudice per l’udienza preliminare Margherita Amodeo è saltata a causa di un difetto di notifica.
Il conto svuotato L’imputato era l’«unico delegato ad operare sul conto corrente condominiale acceso presso il Banco di Desio e della Brianza»: «Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso – si legge negli atti della Procura – e in tempi diversi, al fine di trarne profitto si appropriava indebitamente di somme di denaro giacenti presso quel conto corrente condominiale per un importo pari a 90.600 euro, che venivano prelevati in contanti mediante 73 operazioni effettuate nel corso degli anni 2018, 2019 e 2020, senza alcuna giustificazione di spesa, dal medesimo conto corrente condominiale».
Il falso estratto conto Sempre nell’ottica accusatoria l’imputato «tentava altresì di dissimulare l’intervenuta appropriazione trasmettendo ai condomini un falso estratto del conto corrente condominiale recante, alla data del 30 settembre 2019, una giacenza di 144.616,41 euro, quando in realtà a tale data la giacenza del medesimo conto corrente era di 16,41 euro». Il costo, forse, di una serata in una pizzeria economica. Il pubblico ministero contesta al libico (difeso dall’avvocato Giuseppe Innamorati) l’aggravante di «aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera e di aver cagionato alle persone offese un danno patrimoniale di rilevante gravità». Nel procedimento risulta persona offesa il condominio rappresentato in questo procedimento penale dall’avvocato di fiducia Riccardo Rossi.