di Mar. Ros.

L’incidente stradale, la trattativa per un risarcimento fuori da schemi assicurativi e la prima colluttazione tra i coinvolti nel sinistro, poi l’arrivo dei rinforzi, due conoscenti, rispettivamente dell’automobilista italiano e dello straniero investito mentre era in sella alla bici; quindi la rissa e lo scontro selvaggio tra il 40enne ucciso e il suo presunto omicida. Ridha Jamaaoui, sulla base delle testimonianze raccolte, è stato ammazzato a mani nude e quando era già a terra agonizzante sarebbe stato raggiunto da un violento calcio alla testa da colui che si è dato alla fuga. La verità sulla causa del decesso potrà fornirla solo l’autopsia che sarà effettuata nel corso della giornata di martedì, ma intanto è caccia all’uomo che si è dileguato prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Le parti coinvolte si conoscono, quindi nelle carte della Procura l’assassino ha già un nome, si tratterebbe di un uomo di origine nigeriana, già noto alle forze dell’ordine.

PARLA IL SINDACO LEONARDO LATINI: IL VIDEO

L’omicidio a Terni nella notte tra domenica e lunedì La dinamica, al termine di una prima lunga giornata di indagini comunque è finalmente chiarita. Un automobilista italiano, poco prima della mezzanotte ha investito uno straniero in bici che lamentando danni ha avanzato una richiesta di risarcimento; i due hanno avviato allora una trattativa sulla cifra di scambio da erogare in contanti senza coinvolgere la compagnia assicurativa. Il gioco a rialzo del ciclista ha finito per innervosire il conducente della macchina che ha parcheggiato il mezzo fuori dalla carreggiata e dopo una prima colluttazione con l’uomo di colore ha chiamato rinforzi. Per lui sul posto è arrivato Ridha che, nel tentativo di prendere le difese dell’italiano, ha finito per scontrarsi con la furia omicida dell’attuale sospettato, intervenuto a sua volta a supporto dell’investito. A picchiarsi selvaggiamente fino alla morte del tunisino, quindi, due persone estranee all’incidente. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto, Ridha era già privo di vita e il suo aggressore fuggito. Ancora presenti invece gli altri protagonisti di quello che si è rivelato un dramma, tra i quali l’investito che è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in ospedale per le cure del caso.

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C’è un sospettato La procura di Terni, attraverso gli investigatori, sta in queste ore delineando tutte le ipotesi di reato e le responsabilità dei coinvolti in un diverbio per futili motivi, sfociato in rissa e poi in omicidio fino al decesso del 40enne, con precedenti in materia di maltrattamenti in famiglia, per i quali pare addirittura che fosse sottoposto agli arresti domiciliari, quindi casomai non avrebbe dovuto essere lì, in quella via Romagna dove ha trovato la morte. A tracciare un profilo molto positivo di lui è il suo ex datore di lavoro Leandro Grilli, che in passato aveva avuto un rapporto di collaborazione col tunisino durato ben 15 anni: «Un uomo buono – racconta – un lavoratore serio e generoso. Vorrei che fosse ricordato per le missioni umanitarie alle quali abbiamo partecipato assieme. Diverse volte è venuto con me in Africa per diffondere e condividere le proprie conoscenze in campo idraulico ed edile, felice di aiutare piccoli e grandi per il progresso di quelle terre. Sono stato felice di contribuire alla sua crescita professionale, era un bravo operaio; grazie a me aveva imparato anche l’installazione dei condizionatori. Si è sempre mostrato riconoscente, ha frequentato casa mia e mi chiamava papà. Abbiamo avuto un rapporto straordinario ed era felice di prendere parte alle iniziative della Onlus Assos».

Ammazzato di botte a Terni La tristezza pervade quanti lo hanno apprezzato; lascia una bambina piccola. Nel quartiere ma nella città tutta c’è incredulità e dolore per quanto avvenuto; lunedì mattina, nessuno aveva voglia di parlare. «La comunità – ha ribadito il sindaco di Terni Leonardo Latini nell’aula del consiglio comunale – non è abituata a tali fatti. Come Comune – ha risposto a quanti lo hanno incalzato dall’opposizione e non solo  – ho attivato i canali istituzionali per comprendere quale è l’accadimento. Un fatto di una tragicità unica. Ho interloquito con chi sta svolgendo le indagini che attualmente sono coperte da riserbo per legge ma si sta indagando per accertare i responsabili e le cause. Ho interloquito anche con il prefetto di Terni e queste questioni saranno discusse nel comitato per l’ordine pubblico che sarà convocato a brevissimo. Le nostre forze dell’ordine svolgono un lavoro incredibile sul nostro territorio quando succedono eventi come questi ci si interroga. Attenderemo lo svolgersi delle indagini e poi il confronto nelle giuste sedi». «Abbiamo toccato il fondo – è il commento del consigliere del gruppo Misto Emanuele Fiorini -, le persone anziane hanno paura di uscire dalla propria abitazione». «Fuori da ogni polemica – ha rilanciato il consigliere di Senso civico Alessandro Gentiletti – sappiamo che la magistratura fa il suo compito. Ma il dato politico è che a questa città andrebbe chiesto scusa da chi, soffiando su altre tragedie, ha sollevato Terni a zona franca e che dopo i primi mesi di insediamento ha dichiarato che questa amministrazione avrebbe estirpato».