di Ivano Porfiri

«Falconara Torre, qui I-AMCO, ho bisogno di aiuto, sono in nebbia e non so più dove mi trovo….». «Negativo Falconara, sono in difficoltà……». Sono le ultime, drammatiche parole che il pilota di un aereo che viaggiava poco lontano dal punto dell’incidente dice di aver captato dal Cessna 172. Le ultime parole di Auro Malinconici, 59 anni di Bastia Umbra, prima che perdesse il controllo precipitando poco prima delle 15 di giovedì 27 gennaio sui monti al confine tra Umbria e Marche. Per la precisione in località Badia di Sitria, nei pressi di Isola Fossara, comune di Scheggia e Pascelupo.

La testimonianza La testimonianza è riportata dal pilota nel forum http://www.vfrflight.net, frequentato da molti appassionati di volo. Il suo nick è mardilo e il suo racconto mette i brividi. Umbria24.it lo riporta, con la necessaria premessa che saranno la magistratura e l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) a indagare le cause tecniche che hanno portato allo schianto. L’Ansv ha già inviato un proprio tecnico investigatore sul luogo dell’incidente. Lo stesso mardilo, in un successivo post, sottolinea che quelle da lui riportate sono le parole che ha ascoltato non sapendo se poi ce ne sono state di successive.

Il racconto Mardilo inizia contestualizzando l’accaduto. «Purtroppo ieri – dice – ero in volo proprio in quella zona ed ho ascoltato la richiesta di soccorso dell’aereo precipitato. Provo a descrivervi brevemente la situazione nella zona, considerando che avevo percorso la sua rotta inversa (Foligno-Ancona) per dirigermi a Fano meno di un’ora prima ed ero nuovamente in volo da Fano diretto a Pescara quando è accaduto il fatto».

Le condizioni meteo Mardilo descrive la situazione metereologica qualche ora prima dell’incidente, da cui si capisce come le condizioni fossero buone a Foligno ma non altrettanto nella zona di Fabriano: «Foligno, ore 12,37 locali – scrive mardilo -, condizioni meteo CAVOK (è il termine tecnico che si usa quando contemporaneamente: c’è visibilità a 10 km, non ci sono nubi al di sotto di 1500 metri, non ci sono cumulonembi e non ci sono precipitazioni, ndr) e calma di vento. Lasciando Gualdo Tadino con rotta Fabriano-West. A Jesi era evidente il tetto di nubi con un top a circa 5.000 ft. che arrivava oltre la costa…ho provato ad avanzare mettendo in conto di tornare indietro o procedere poi inboud ANC VOR (verso Ancona, ndr) e poi diretto a Pescara (dove era CAVOK). Sopra Fabriano c’era un buco dal quale si approssimava uno spessore nubi di circa 1.500-2.000 ft, ho provato a scendere per riprendere ground contact sperando di vedere poi un varco sulla valle ben evidenziata da una superstrada ma ho capito subito che non c’era spazio e sono tornato a 6.500 ft».

L’arrivo a Fano e ripartenza «Sono arrivato su West Jesi sempre on-top e, vedendo un buco circa a 5-7 miglia a Nord, mi ci sono diretto e, dopo aver spiralato fino a scendere a 1.800 piedi, ho visto che c’era possibiulità di razzolare bassi fino alla costa su Senigallia e così sono arrivato a Fano. Ridecollo da Fano alle 14,35 locali con Metar di Falconara che prevedeva 2500 mt di visibilità e broken a 1500, cosa di cui ho avuto conferma al primo contato radio con Falconara».

La voce dal Cessna «Ho sentito subito un aereo in decollo che richiedeva uno special VFR (una serie di regolazioni con le quali condurre il volo, ndr)». Mardilo confessa di non aver dato importanza in quel momento a chi fosse a parlare ma, sostiene, «credo che fosse proprio il Cessna». Poco dopo, al termine di una manovra, mardilo riporta di aver sentito le seguenti comunicazioni:
I-AMCO (è la sigla del Cessna, ndr) con tono concitato: «Falconara Torre, qui I-AMCO, ho bisogno di aiuto, sono in nebbia e non so più dove mi trovo….».
FALCO TWR (controllore di volo di Falconara, senza citare la stazione destinataria, ndr): «Contatti Perugia APP sulla 125.60, ciao…»
I-AMCO: «Negativo Falconara, sono in difficoltà……». CADUTA LA COMUNICAZIONE.

Speranza di aver capito male Dopodiché mardilo capta una breve comunicazione di Falconara con un elicottero, forse della guardia di finanza, «con toni pacati e non concitati». Mardilo scrive di aver «imputato e sperato che l’interruzione fosse stata causata dalla mia quota bassa e dal Monte Conero…..ho provato  a fare quota fino a 2.000 finendo dentro e, sintonizzato sulle frequenze di TWR e APP di Falconara, non ho sentito più nulla e più a sud su Civitanova ho chiuso il contatto Radio». «Speravo davvero che il tutto si fosse risolto – conclude – non avendo sentito nulla di concitato in frequenza poi…invece…».

Cosa è successo? Se data per buona la testimonianza, emerge, appunto, che il meteo era sfavorevole. «Le condimeteo – scrive mardilo – erano davvero marginali se non impossibili per effettuare il volo in oggetto….non c’era ceiling sufficiente per passare sotto, questo è certo». Sul forum si innesca poi una discussione sulla strumentazione, che qualcuno sostiene non adeguata per orientarsi in situazioni simili. Un altro pilota, a Umbria24.it, ha confessato a proposito dell’Appennino umbro-marchigiano che «quando si attraversano quelle montagne si inizia sempre a fare scongiuri perché lì, in caso di guasto, le vie di fuga sono sempre difficili».