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di Enzo Beretta 

Condannata a quattro mesi di reclusione una badante moldava di 47 anni finita sotto processo con l’accusa dii aver abbandonato un’anziana 85enne non autosufficiente che assisteva nel proprio appartamento di Magione. La straniera è stata giudicata con rito abbreviato dal giudice di Perugia Piercarlo Frabotta che ha esaminato la richiesta di condanna avanzata dalla Procura: il pm Patrizia Mattei aveva sollecitato una pena a 16 mesi di reclusione. La scelta del rito ha consentito lo sconto di un terzo sulla pena dell’imputata difesa dall’avvocato Rita Puce.

La richiesta di condanna La Procura ha concentrato le accuse sostenendo che la badante, regolarmente assunta per prestare le cure necessarie a una persona anziana di 85 anni non autosufficiente che aveva bisogno di assistenza continuativa a causa delle gravi malattie che le impedivano perfino di deambulare, «in più occasioni si è allontanata dall’abitazione della donna a Magione senza plausibile giustificazione e senza curarsi di avvisare i familiari né altre persone in grado di provvedere alla cura o all’accudimento».

L’allontanamento Nella richiesta di rinvio a giudizio si poteva leggere inoltre che «la persona offesa veniva abbandonata a se stessa ed esposta a rischio concreto di pregiudizio per la propria incolumità». In una circostanza – è stato ricostruito dagli investigatori della polizia municipale di Magione, entrati nella camera dell’anziana attraverso la finestra – l’imputata si era allontanata fino a Perugia e «solo casualmente, dopo oltre tre ore e mezzo, l’anziana è stata ritrovata in casa da una pattuglia della polizia municipale che ne constatava lo stato di abbandono su segnalazione dell’assistente sociale e dell’amministratore di sostegno, intervenuti per una visita domiciliare senza poter accedere per prestare assistenza».