Uno smartphone (foto Tirza Van Dijk)

di Daniele Bovi

Come già fatto in altre regioni, anche in Umbria gli spostamenti delle persone potranno essere tracciati seguendo la ‘scia’ lasciata dal proprio smartphone. Nei giorni scorsi infatti la giunta regionale ha attivato due partnership con due dei principali operatori di telefonia mobile, ovvero Tim e Vodafone, i quali metteranno a disposizione in modo gratuito, aggregato e anonimo, i dati sugli spostamenti degli utenti. Grazie a uno strumento messo a punto in queste settimane di emergenza, le società offriranno la possibilità di monitorare il numero e l’orario degli spostamenti, sia all’interno dell’Umbria che verso l’esterno. Le due partnership rientrano in un quadro di acquisizione e analisi dei dati più ampio.

L’app Nei giorni scorsi infatti la Regione ha deciso di sperimentare l’app «stopcovid19», elaborata dalla società WebTek e già in avanzata fase di testing. Come spiegato dall’assessore Michele Fioroni «l’applicazione consente di tracciare, tramite tecnologia Gps, gli spostamenti di coloro che decideranno di scaricarla, e di avvertirli in caso di contatto con utente positivo al virus. La scelta se fornire il dato personale o meno è dunque interamente rimessa al cittadino che può decidere inoltre, in ogni momento, se sospendere la diffusione del dato o se anche cancellarli definitivamente». In seguito, solo gli operatori della sanità potranno accedere al sistema quando un utente risulti positivo; in particolare verrà usato il numero di telefono per capire quali altre utenze potrebbero aver avuto potenziali contatti, e quindi agire di conseguenza.

Smart working Per il momento quella umbra è una sperimentazione, in attesa che al quadro si aggiungano strumenti simili sia da parte dei privati che del governo. Infine nell’ottica di costruire un sistema in grado di raccogliere e analizzare i big data provenienti dalle fonti già citate e da altre (ad esempio aziende sanitarie, protezione civile e così via), nonché visto l’allungamento della fase di emergenza, la Regione – che lavorerà necessariamente incentivando il più possibile lo smart working – formerà team che lavoreranno su una serie di strumenti utili per affrontare la situazione.

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