©Fabrizio Troccoli

di Maurizio Troccoli

L’Umbria, che viaggia alla velocità di 8mila vaccini al giorno, a differenza delle altre regioni italiane, non ha ancora una data per consentire a cinquantenni e sessantenni di prenotarsi. La nostra regione rappresenta un caso, non soltanto per questo aspetto, tenuto conto che in alcune regioni presto si conoscerà la data per i 49enni, ma anche per la procedura scelta, tra quelle consentite. Tenuto conto – come più volte spiegato – che l’incidenza degli anziani, da noi, è superiore al resto del paese. Tuttavia anche la significativa disponibilità verso i caregiver, allunga i tempi del passaggio tra le fasce dei più anziani a quelle dei meno anziani. Non resta quindi che fare i conti con gli orientamenti generici indicati, i numeri reali dei vaccinati e le notizie verificate sugli strumenti messi in atto, per provare a capire la data possibile di prenotazione per sessantenni e cinquantenni. Se partiamo dal metodo, sappiamo che l’Umbria passerà ai sessantenni quando avrà finito con i 70enni, per i quali siamo in attesa di un nuovo vaccine day per il 16 maggio, dopo «il successo» del secondo (5 mila con gli over 80 il 25 aprile e 5.400 per i fragili, il 9 maggio).

La data possibile La prima data del passaggio è individuata a partire dal 15 maggio. E’ probabile quindi che entro questo fine settimana (probabilmente in occasione della conferenza per l’aggiornamento sull’emergenza) si possa conoscere quale sarà il primo giorno per le prenotazioni. Mentre le vaccinazioni potrebbero iniziare a inizio giugno. Passando invece agli strumenti, sappiamo che l’Umbria ha deciso di vaccinare cinquantenni e sessantenni, affidandosi alla sinergia tra medici di base e farmacisti. Un matrimonio insolito che, si spera funzioni. Meglio se prima eliminiamo aspetti che possono rallentare. La burocrazia innanzitutto. Motivo per cui si pensa che la costruzione delle agende, ovvero gli elenchi per le prenotazioni con le date, siano affidate alle farmacie, tenuto conto del fatto che i medici di base hanno denunciato difficoltà con lo strumento nella vaccinazione ai 70enni.

Forniture vaccini Arrivano forniture, tenuto conto che il rapporto nella nostra regione, tra consegne è somministrazioni continua a essere alto, cioè intorno al 90 percento. Abbiamo ricevuto 405mila dosi e ne abbiamo iniettate 365mila, di cui 205 mila come prima dose e 117mila, come seconda dose. Le forniture in programma sono quelle di oggi, martedì, con 3650 dosi di Moderna e poi giovedì con 30.420 di Pfitzer e 2200 del monodose J&J, per un totale di oltre 36mila dosi. E’ facile calcolare come, stando a queste forniture, non si possa immaginare chissà quale accelerazione rispetto all’attuale velocità di vaccinazione.  Sarebbe troppo alto il rischio di rimanere senza ‘carburante’.

Quanti sono da vaccinare Per completare il quadro che consenta di individuare una data possibile, bisogna aggiungere qualche altro elemento numerico. I cinquantenni (50-59) sono circa 100 mila. Di questi 30mila hanno avuto la prima dose, di cui 11 mila anche la seconda. Appartengono cioè ai fragili, ai caregiver o ai servizi essenziali, per cui fu resa possibile la vaccinazione, poi bloccata da Figliuolo. Vediamo invece i sessantenni: sono 110 mila, e soltanto 1700 hanno ricevuto la prima dose. Si tenga conto invece che di 70enni, in Umbria, ce ne sono 95mila e siamo a metà percorso per la prima dose: ne sono stati vaccinati infatti 45mila. Mentre di 80enni ce ne sono 80mila ed è stato raggiunto il 92% di copertura. Fragili più caregiver invece fanno 100 mila in totale, e siamo al 63% delle somministrazioni. Le ultime notizie parlano di uffici regionali della sanità alle prese con il riallineamento delle agende per consentire di rendere nota una data di prenotazione per cinquantenni e sessantenni nel più breve tempo possibile.

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