L’Udi di Perugia (unione donne d’italia) contesta duramente Perugia 1416 per «il corteo storico quest’anno dedicato alla triade donna-matrimonio-famiglia che, a loro dire, non solo sta a fondamento della “storia umana”, ma che misura l’emancipazione femminile», è scritto in una nota dell’associazione, che si considera «indignata e offesa da chi vuole erroneamente e strumentalmente riscrivere la storia delle donne, occultando la lunga strada verso l’emancipazione femminile con cui sono stati messi in discussione i concetti patriarcali di famiglia e matrimonio».

Per l’Udi «utilizzare oggi una rievocazione storica per rimarcare l’importanza di ruoli e compiti precostituiti per le donne» significa «mistificare la storia», ma «ciò che ci lascia più incredule è che tale visione non riguardi il Medioevo, ma per gli organizzatori di Perugia 1416 connoti l’intera storia umana». In questo senso, l’unione delle donne di Perugia non fatica a definire il concetto e quindi il corteo «un falso storico che non possiamo accettare perché frutto di quella visione patriarcale della società che da sempre le donne contrastano e che oggi, alla luce dell’ultimo efferato femminicidio, non può non farci riflettere, visto che a morire sono sempre mogli e madri». L’Udi poi allarga la spettro, sostenendo che «in Umbria assistiamo da tempo a uno scivolamento, dove vive forte l’idea della supposta subalternità delle donne agli uomini, dell’esistenza di un ruolo naturale della donna che origina il pregiudizio, la discriminazione e la violenza nei confronti delle donne».

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