©Patrizia Moschetti

Patrocinio sì, patrocinio no all’Umbria pride: non è questione di lana caprina, ma politica. Il giorno dopo l’analisi di Passaggi Magazine, pubblicata anche da Umbria24, a proposito delle intenzioni nascoste dietro la polemica della destra cattolica, contro Tesei, la questione diventa la prima notizia del giorno. Fino al punto che il principale esponente dell’orgoglio arcobaleno umbro, il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni, prende posizione bollando, come una presa d’atto di beghe politiche interne a un partito, le polemiche sollevate contro la manifestazione, sottolineando altresì, la bontà della decisione assunta dalla giunta.

La riunione Il dossier del patrocinio è stato uno di quelli al centro del summit di maggioranza di lunedì, al quale hanno partecipato, oltre alla presidente Donatella Tesei, il segretario regionale della Lega Virginio Caparvi, il coordinatore di FdI Franco Zaffini e il deputato forzista Raffaele Nevi, in sostituzione del sindaco Andrea Romizi impegnato nelle celebrazioni per il XX Giugno. Nonostante il pressing leghista, che chiedeva il ritiro del patrocinio, la presidente ha deciso di tirare dritto anche perché un passo indietro avrebbe messo la giunta nel mirino della stampa anche a livello nazionale. Una decisione non gradita dalla Lega, mentre FdI – che ha ribadito il fatto di non essere in giunta – ha tenuto una posizione astensionista. Nel pomeriggio è Massimo Gandolfini del Family day ad accusare Tesei di «opportunismo», sollecitando «un chiarimento nella maggioranza, anche con l’intervento dei rispettivi leader nazionali dei partiti, che nel Parlamento portano avanti battaglie di segno opposto per garantire la libertà educativa, di espressione e i diritti dei bambini».

Scontro Tesei-destra cattolica Passo indietro: associazioni che si richiamano alla famiglia tradizionale e che trovano convergenza nella figura di Simone Pillon, nei giorni scorsi, hanno attaccato la presidente dell’Umbria, per essersi dissociata dagli impegni assunti sulla ‘famiglia tradizionale’, quando ha deciso di riconoscere il patrocinio all’Umbria Pride. La contestazione è montata fino a fare girare gigantografie con le vele contro la Tesei, nel centro città. Poi si apre il sipario e, dietro le quinte, si scorge una operazione politica, a firma Pillon e suoi sostenitori, presumibilmente volta a liberarsi di Tesei, per una eventuale candidatura in Parlamento con la Lega, così da rendere più probabile quella di Simone Pillon, ora che i posti disponibili sono quasi la metà rispetto alle precedenti politiche.

Umbria Pride: attese 5 mila persone Lunedì mattina Omphalos annuncia il terzo grande corteo in nome «dei diritti, dell’autodeterminazione e delle libertà». Dopo lo stop per la pandemia, l’orgoglio arcobaleno ripopola le strade di una delle città italiane, avamposto delle conquiste sui diritti civili. Perugia prova, ancora una volta, a proporre cioè che avviene «da oltre cinquant’anni in tutte le principali città del mondo». Si attendono 5 mila persone parametrando le aspettative agli ultimi bilanci della manifestazione nel 2019. Appuntamento quindi a sabato, per il concentramento alle ore 15 in Piazza Grimana / Fortebraccio, da dove il corteo si muoverà fino ad arrivare in Piazza Italia e poi ai Giardini Carducci, dove si terranno gli interventi conclusivi.

«Polemiche per beghe politiche. Bene Tesei su patrocinio» «Rispetto alle recenti polemiche sul patrocinio della Regione Umbria – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Lgbti – osserviamo come il teatrino messo in piedi dalle solite associazioni delle famiglie, molte delle quali create ad hoc con l’unico scopo di combattere ogni avanzamento sui diritti delle persone Lbti, sia una mossa meramente politica per misurarsi all’interno della compagine del centro-destra regionale. Confidiamo che strumenti importanti come il patrocinio vengano sottratti da queste piccole e dannose strategie politiche di reciproca delegittimazione. Bene ha fatto la presidente Tesei a concedere il patrocinio, così come hanno fatto tanti altri Comuni della regione e come succede in qualsiasi altra regione del nostro paese».

Caos: lo slogan Lo slogan scelto quest’anno dall’Umbria Pride è Caos. «Caos – spiega l’organizzazione – come disordine e il disordine è tutto ciò che rimane tagliato fuori dalla norma. Le identità Lgbtqia+ portano caos all’interno della società perché rompono quello che si è dato per scontato, che è sempre stato imposto come modello unico. È un caos colorato, provocatorio, irriverente e orgoglioso: è il Pride, ed è la voce urlante delle persone a cui è stato chiesto di rimanere in silenzio a tavola o al banco di scuola, composte e ordinate, senza poter esprimere in maniera libera la propria soggettività».

Programma Sabato 25 giugno alle ore 15 il corteo dell’Umbria Pride si muoverà per le strade del centro storico. In serata dalle 23 il party ufficiale al BeQueer (Lido Village) di Ponte San Giovanni. Infine, domenica 26 giugno il tradizionale e appuntamento con lo spettacolo dell’elezione di Miss Drag Queen Umbria 2019 presso l’arena del Borgonovo (Uci Cinema Perugia), dove drag queen di tutta l’Umbria si contenderanno il titolo più ambito con performance uniche.

Chi ha aderito Le adesioni al manifesto politico, che stila varie rivendicazioni su diritti civili e sociali della persona, genitorialità completa per le coppie same-sex e parità di accesso alla felicità individuale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersex, arrivano da numerose associazioni e gruppi politici di tutta la regione che sfileranno con striscioni e musica insieme alle quattro organizzazioni Lgbti dell’Umbria: Omphalos, Famiglie Arcobaleno, Agedo Terni e Esedomani Terni. L’evento è inoltre patrocinato dalla Regione Umbria, da diversi Comuni della regione e dall’ambasciata della Repubblica argentina in Italia (https://www.umbriapride.it/adesioni/).

Family day Lunedì pomeriggio pure Gandolfini è tornato a parlare, ribadendo che la «firma del nostro manifesto e il finanziamento del Pride sono incompatibili: Tesei – sono le sue parole – ha scelto di stare con chi chiede l’utero in affitto». Il leader del Family «prende atto che la presidente non vuole ritirare il patrocinio della Regione che assegna 2 mila euro al Gay pride di Perugia. Significa – dice – che l’iniziativa della giunta non è stata una svista ma frutto di una scelta ponderata, che noi vogliamo chiamare con il suo nome: opportunismo. Non c’è infatti altro modo di definire il comportamento di chi sottoscrive la carta valoriale del Family day in campagna elettorale – con tanto di evento organizzato dalla nostra associazione che riunì i tre leader del centrodestra Salvini, Meloni e Berlusconi presso il centro Capitini – e poi sostiene economicamente una manifestazione che nel suo manifesto ufficiale chiede la legalizzazione dell’eterologa per tutti, dell’utero in affitto e persino della poligamia, visto che si chiede di tutelare le relazioni non ‘monoparteneriali’». Quindi la minaccia politica: «Un ripensamento è ancora possibile, in caso contrario tra due anni, quando si terranno le elezioni per il rinnovo della presidenza e del consiglio regionale, non basterà qualche mancetta per i figli a carico a far dimenticare alle tante famiglie umbre questo grave errore della presidenza Tesei».