Venerdì la ricapitalizzazione dell'azienda unica regionale dei trasporti

di Daniele Bovi e Fabio Toni

Giovedì di riunioni in vista dell’attesa assemblea straordinaria dei soci di Umbria Mobilità che venerdì dovrà dare il via all’aumento di capitale da almeno 20 milioni di euro. A palazzo Donini, sede della giunta regionale, nel pomeriggio e fino a tarda sera è andato in scena un lungo incontro tra l’azienda, alcune banche e gli uffici tecnici in rappresentanza dei soci (Regione, Province, Comuni di Perugia, Spoleto, Terni e Atc). Presente anche il sindaco del capoluogo Wladimiro Boccali. Bocche blindate al termine del summit ma di certo sul tavolo è finita la questione dei soldi. Soldi freschi che potrebbero arrivare dalle banche in cambio delle garanzie fornite dai soci.

Servono soldi Uno dei risvolti dell’operazione ricapitalizzazione è infatti questo: con una promessa di sottoscrizione in mano, i soci puntano ad aprire linee di credito che possano garantire liquidità all’azienda le cui casse sono in fortissima sofferenza. Un tentativo che va fatto perché i tempi connessi alla ricapitalizzazione sono lunghi: dalla promessa all’effettivo versamento dei soldi passeranno dei mesi e intanto, con i sindacati sul piede di guerra che hanno già deciso il blocco degli straordinari in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico, bisogna pagare gli stipendi e far continuare a viaggiare autobus e traghetti. E non è detto che tutti i soci, date le attuali ristrettezze e visto che si parla di soldi dei contribuenti, partecipino. La Provincia di Perugia dirà sì con la speranza che i crediti romani vengano presto sbloccati, mentre da Terni si chiedono chiaro e forte garanzie precise. La giunta di Feliciano Polli, nel corso di una riunione ha discusso giovedì della questione in vista dell’assemblea.

Terni: non butteremo soldi «La nostra volontà – spiega a Umbria24 l’assessore ai Trasporti Domenico Rosati – è di salvare l’azienda e di farla funzionare bene, sperando che il trasporto pubblico rimanga strategico per le nostre amministrazioni locali. Vogliamo renderla efficiente, intervenendo sui malfunzionamenti. Per fare questo però, prima vogliamo vederci chiaro: nessuno è disposto a buttare soldi e la politica si gioca una parte della sua credibilità, davanti al dovere di far funzionare un servizio pubblico così importante. La cifra massima prevista per la ricapitalizzazione è di 25 milioni di euro e non è detto che debba essere coperta interamente. Con l’impegno assunto dai soci, le banche potranno anticipare una parte delle risorse finanziarie necessarie alle attività dell’azienda. Ciascun socio, in ogni caso, potrà finanziare Umbria Mobilità in base alla propria partecipazione all’interno della società (la provincia di Terni detiene il 3% delle quote, ndr)». Rosati poi non esclude che nel futuro dell’azienda ci possano essere dei privati. Nei giorni scorsi si sono rincorse le voci relative a presunti contatti con Trenitalia e con una società francese. Voci, rimaste tali, che fanno subito mettere mano alla fondina ai sindacati, contrari ad un ingresso anche parziale di altre società: «Non è possibile neppure escludere – dice Rosati – nuovi assetti societari, con ingresso di nuovi partner o passaggi di quote fra gli attuali proprietari».

2 replies on “Umbria Mobilità, summit tra i soci e alcune banche. Venerdì l’assemblea, Terni: «Non butteremo soldi»”

  1. I sindacati non vogliono nuovi assetti societari ?
    Ma con quale diritto esprimono veti, se i soldi ce li mettiamo noi contribuenti?
    Basta con questa arroganza: se il sindacato vuole comandare, che ci metta i soldi !!!

  2. Si può sapere quale sia il nuovo piano industriale dopo l’aumento di Capitale Sociale visto che i soldi le le istituzioni mettono in questa operazione?

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