di Chiara Fabrizi
«Lavoro di squadra». Così il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, inquadra la realizzazione della scuola prefabbricata di Norcia in cui lunedì mattina hanno ripreso l’attività didattica gli studenti delle superiori e il pomeriggio quelli di medie ed elementari, mentre l’assessore regionale Antonio Bartolini ha assicurato che si sta lavorando al raddoppio della struttura per evitare il doppio turno. Effettivamente sono stati numerosi i soggetti che si sono spesi affinché la nuova scuola potesse accogliere il «simbolo della speranza di Norcia», come ha definito bimbi e adolescenti la presidente Catiuscia Marini. Al momento non sono ancora noti i numeri delle presenze in aula e in questo senso il commissario straordinario dell’istituto omnicomprensivo di Norcia, Lorenzo Delle Grotti, che rappresenta le famiglie, ha lanciato un appello alle autorità: «Servono soluzioni abitative per evitare la diaspora scolastica». A scuola lunedì mattina sono rientrati anche gli studenti delle scuole superiori di Cascia, trasferiti nell’Opera di Santa Rita di Roccaporena, mentre i bimbi di medie ed elementari dovranno attendere almeno il 21 novembre, così come i coetanei di Preci e Monteleone di Spoleto. Intanto nella notte, intorno alle 1.33, la terra è tornata a tremare con magnitudo 4 ed epicentro localizzato tra Castelsantangelo sul Nera e Norcia, a 11 km di profondità.
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Ministro: «Lavoro di squadra» Il ministro è arrivata a Norcia intorno alle 10.30 ed è stata accolta dai ragazzi e dalle ragazze delle scuole superiori, tutti indossavano la maglia della onlus I Love Norcia che poi le hanno regalato. Qui a fare gli onori di casa è stata la dirigente scolastica Rosella Tonti che di fronte a oltre trecento persone ha detto: «L’impegno è stato generale ma due persone più di altre hanno creduto in questa scuola, la presidente Marini che con lo scrupolo del buon padre di famiglia ha coordinato il lavoro delle istituzioni coinvolte e il ministro che ha dato una marcia in più all’operazione richiedendo l’aiuto dell’Esercito». Trenta militari, infatti, domenica mattina a bordo di mezzi tattici e soprattutto di quattro camion hanno trasportato a Norcia oltre 400 banchi e altrettante sedie, più zaini, cattedre e materiale di cancelleria. Ma a finanziare l’operazione sono state le Fondazioni Casse dell’Umbria che, dopo il sisma del 24 agosto, hanno donato 300 mila euro al Comune per la scuola prefabbricata poi realizzata dalla Fae di San Gemini che si è aggiudicata la gara abbattendo del 50 per cento la base d’asta fissata a oltre 600 mila euro. A lavorare al cantiere anche gli uomini dell’Agenzia forestale, mentre un aiuto è arrivato anche dall’Ordine dei periti industriali che coi vari collegi provinciali, a cominciare da quello di Perugia guidato da Maurizio Rebellini, ha donato una lavagna multimediale e diciotto tablet: «Come è doveroso di fronte a un evento così drammatico – ha detto il ministro – per realizzare la scuola hanno lavorato in sinergia tutte le istituzioni. Sono felice – ha proseguito nel cortile di fronte a studenti e genitori – che intanto siamo riusciti a dare una risposta trovando una buona soluzione, ma in città sappiamo bene che c’è tanto da fare».
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Il punto sulle scuole Giannini, parlando delle scuole danneggiate, sottolinea come c’è «un controllo sistematico» e «grazie al decreto emergenziale, c’è la possibilità di intervenire caso per caso con misure e tempestività necessarie». «Gli istituti che sono stati sottoposti alla ricognizione puntuale della protezione civile sono 152, ma gli edifici sono 356, concentrati tra Marche e Umbria, le zone più interessate dal sisma – ha aggiunto – e di questi sono 230 quelli agibili e certificati come tali, 108 gli agibili ma con necessità di interventi per ripristino immediato prima di far rientrare ragazzi, e 18 definitivamente inagibili. A fianco di questo lavoro della verifica di agibilità delle scuole, voglio ricordare che la task force che mette insieme personale del Miur, protezione civile e Direzione di comando, e lavora quotidianamente per il coordinamento di tutte le attività di supporto psicologico di accompagnamento di quei processi che nel dopo sisma riguardano studenti e insegnanti».
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Marini: «Simbolo della speranza di Norcia» A margine la presidente Marini, che ha seguito con l’assessore regionale Antonio Bartolini il dossier scuole in Umbria, ha commentato: «La riapertura delle scuole a Norcia rappresenta un importantissimo segno di normalità per le ragazze e i ragazzi ed un segno di speranza per la città e tutta la Valnerina, oltre al punto principale di aggregazione di una comunità e della sua capacità di restare unita». Con un post su Facebook nella serata di domenica la governatrice si era rivolta direttamente agli studenti: «Cari ragazzi e ragazze – ha scritto su Facebook la presidente Catiuscia Marini – in tanti silenziosamente hanno lavorato con amore e collaborazione, con professionalità e sacrificio interpretando i sentimenti di tutti noi. Siete il simbolo della ripartenza e rappresentate la speranza che Norcia, Cascia, Preci e tutta la Valnerina ce la faranno. State vivendo una esperienza dura e difficile ma la scuola vi aiuterà a comprendere, conoscere sapere per riacquistare fiducia e forza per il vostro futuro». L’assessore regionale all’istruzione Antonio Bartolini, a margine della cerimonia di riapertura delle scuole, ha annunciato che sono stati già avviati contatti con vari soggetti per il raddoppio in elevazione, del prefabbricato attuale. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di realizzare una struttura che possa ospitare tutte le scuole, superando il regime del doppio turno, presumibilmente entro dicembre.
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Disagi Ma al momento di festa che ha segnato la riapertura della scuola si affiancano i disagi. A segnalarli, insieme a una serie di richieste è la lettera che Lorenzo Delle Grotti, commissario straordinario dell’istituto omnicomprensivo di Norcia, ha inviato l’11 novembre, tra gli altri, al presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla presidente Catiuscia Marini e al commissario per la ricostruzione Vasco Errani. «Il pendolarismo scolastico degli studenti nursini alloggiati negli alberghi di Perugia e del Trasimeno – scrive – non è sostenibile. Per questo molte famiglie con figli iscritti alle scuole della città stanno cercando soluzioni abitative di emergenza nella nostra zona come camper, roulotte e piccole case di legno in attesa dei container collettivi ma che attualmente è complicato reperire a causa della corsa all’accaparramento anche in zone ben al di fuori del cratere sismico. Serve un punto di ascolto operativo per offrire soluzioni più elastiche alle esigenze dei cittadini al fine di evitare la diaspora scolastica già in atto, alla luce delle richieste di nulla osta presentate dai diversi genitori, che rappresenta un elemento disgregativo della nostra comunità».
Dossier scuole umbra In una nota la Regione ha poi fatto il punto sul dossier scuola: «A seguito degli eventi sismici in Umbria, ad oggi sono state compiute verifiche su 85 edifici pubblici e strategici e su 206 edifici scolastici in vari centri della regione. A comunicare i dati aggiornati è il Servizio Protezione civile della Regione Umbria. Oltre la metà (46) degli edifici pubblici e strategici sono risultati agibili; tre sono agibili, ma al momento non utilizzabili per rischio esterno; 11 sono temporaneamente inagibili e si rendono necessari interventi di ricostruzione leggera; tre sono parzialmente inagibili, con la necessità di ricostruzione pesante per una parte dell’edificio; 22 sono inagibili e necessitano di ricostruzione pesante. Per quanto riguarda le scuole, sono state effettuate 90 verifiche su edifici delle scuole dell’infanzia e primarie e 116 su edifici scolastici degli istituti di istruzione superiore. Per le prime, sono 55 gli edifici agibili; 2 agibili ma al momento non utilizzabili per rischio esterno; 23 temporaneamente inagibili e per 22 dei quali è necessario un pronto intervento di ricostruzione leggera; 7 sono parzialmente inagibili e necessitano di ricostruzione pesante per parte dell’edificio; 3 sono inagibili e necessitano di ricostruzione pesante. Quanto agli edifici delle scuole superiori, 86 sono risultati agibili; 27 sono temporaneamente inagibili, 2 parzialmente inagibili e 1 inagibile».