di Marco Torricelli
È guerra. Aperta e senza esclusione di colpi. Il comitato che si oppone, in particolare, all’autovelox di viale dello Stadio, sul quale ci sarebbe una perizia della polizia stradale che ne attesterebbe l’irregolarità, «ma anche di quello posizione in via Alfonsine» e Leo Venturi, consigliere comunale di minoranza, con il gruppo Terni oltre; danno un ultimatum al Comune di Terni. E minacciano di spolparlo. Anche se a fin di bene.
Il prefetto La perizia che la polizia stradale ha svolto su richiesta del prefetto non lascerebbe dubbi: «Quell’autovelox – tuona Bartoli – è irregolare, come lo sono stati tutti i provvedimenti presi, dopo l’inizio della protesta, per giustificarne la presenza, come l’innalzamento del limite di velocità e la realizzazione di uno spartitraffico estremamente pericoloso». Il 6 febbraio il documento sarà disponibile «e chiederemo allo stesso prefetto di imporre lo spegnimento dell’impianto».
Le petizioni Nel frattempo sono partite due raccolte di firme: «La prima per un esposto collettivo da presentare in Procura, già 500 i cittadini che hanno aderito, per chiedere che si indaghi sui possibili risvolti legali», mentre la seconda «per la quale serviranno 300 firme, nella quale chiedere al Consiglio comunale di votare un atto di indirizzo che impegni la giunta a spegnere l’autovelox, a riportare il limite di velocità a 50 chilometri orari e a rimuovere quello spartitraffico», costato, per la cronaca, più di 40 mila euro.
Class action Danno tempo «novanta giorni», al comune «per mettere in pratica ciò che chiediamo», anche perché se l’esposto in procura dovesse dar ragione ai cittadini «daremo il via ad una class action che, per il comune, potrebbe rivelarsi un autentico salasso». Con una promessa: «Restituiti i soldi spesi per le multe e i ricorsi dai cittadini – dice Bartoli – tutto il resto verrà donato all’associazione vittime della strada».
Quattro milioni Il problema è che, come spiega Bartoli «l’autovelox posto in viale dello Stadio e quello in via Alfonsine hanno fruttato; almeno in via teorica, ma quei soldi sono stati messi in bilancio dal comune; circa 4 milioni di euro di multe», e stornarli potrebbe definitivamente scassare il bilancio dell’ente: «Ma si tratta di una scelta indispensabile – dice Leo Venturi – se si vuol ridare un senso al governo della città, perché invece di piazzare gli autovelox, se davvero si pensa alla sicurezza dei cittadini, si deve prima fare manutenzione alle strade, che invece versano in condizioni pietose».
Le soluzioni La situazione, per il Comitato e per Terni oltre, è semplice: «Restituire i soldi a chi ha già pagato le multe – dice Venturi – bloccare le procedure per quelle inviate e per quelle in partenza, azzerare le procedure in corso presso il giudice di pace e non impugnare i ricorsi già accettati dal prefetto. Così da chiudere in maniera bonaria, e io dico intelligente, una vicenda che si è trascinata per troppo tempo». Poi, però, da risolvere ci sono un bel po’ di cosette: «Ma per cominciare, se si vuole ridurre la velocità di percorrenza in via dello Stadio – dice Bartoli – basterebbe realizzare una rotatoria all’intersezione con via Leopardi».