di Mar. Ros.
Palazzo Spada deve all’Ati 4, la somma di 6 milioni e 622 mila euro per i servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, l’equivalente di 6 mensilità (da maggio a ottobre). L’ultima fattura pagata risale all’aprile scorso e l’ente si è impegnato a saldare parte del debito entro l’anno, oppure Asm, Cosp e Consorzio nazionale dei servizi procederanno per vie legali. Ulteriori 240 mila euro il Comune li deve per il servizio di selezione, quindi di riciclo.
Question time Questo il quadro che emerge dalla risposta dell’assessore alle partecipate Vittorio Piacenti D’ubaldi, alla pentastellata Valentina Pococacio: «L’interrogazione del Movimento cinque stelle – ha detto la consigliere – nasce da alcune comunicazioni fatte da Asm all’amministrazione di palazzo Spada e a quelle di altri Comuni relative al mancato pagamento delle fatture per il conferimento dei rifiuti nell’ impianto di selezione, il servizio di trasporto e raccolta e la gestione integrata dell’immondizia urbana».
Pococacio «La multiservizi – prosegue l’esponente M5s – per conto anche di Cns e Cosp con i quali è in associazione, scrive che ‘si dichiara disponibile a sospendere ogni azione intrapresa nei confronti dei Comuni in indirizzo (fra i quali appunto Terni), purché gli stessi provvedano entro il 31 dicembre a procedere al pagamento sorta capitale riportato alle fatture oggetto di azione legale’, quindi – afferma la Pococacio – si fa riferimento ad un contenzioso (gli alti Comuni sono Acquasparta, Amelia, Arrone, Avigliano Umbro, Calvi, Ferentillo, Giove, Lugnano, Montecastrilli, Montefranco, Narni, Penna, Polino e San Gemini). Nella comunicazione è scritto anche che ‘qualora l’amministrazione provveda al pagamento entro fine anno, allora l’Ati rinuncerà alle spese legali liquidate nel decreto ingiuntivo e ai relativi interessi’.
Piacenti D’Ubaldi «La comunicazione inviata dall’Ati – tranquillizza l’assessore – funge da sollecito di pagamento. Nella stessa si specifica che qualora non venissero saldate le fatture l’Ambito territoriale integrato avvierà procedure legali, non è da considerarsi un contenzioso già instaurato. Nel merito – ammette -, che il Comune di Terni ha tempi medi di pagamento relativamente lunghi è noto, è altrettanto vero che stiamo progressivamente lavorando per migliorarci. Per quanto riguarda il caso specifico, dalle fatture relative ai servizi di trasporto e raccolta, risulta che il Comune deve all’Ambito territoriale integrato, fino al mese di ottobre 2015, la somma di 6 milioni 622 mila euro».
Soldi «A questi – ha spiegato Piacenti D’Ubaldi -vanno aggiunti 240 mila euro di servizio di selezione. Tenuto conto che le fatture mensili di raccolta e trasporto sono di circa 1 milione e 103 mila euro, significa che l’ente ha pagato l’Ati fino all’aprile scorso. In un recente incontro avuto proprio con Asm e gli altri sogetti dell’Ati 4, il Comune si è impegnato entro l’anno a pagare alcune altre mensilità in relazione al flusso di incassi che gli uffici stanno registrando in questi giorni, senza contare – ha puntualizzato senza specificare – che il Comune vanta anche qualche credito rispetto ad Asm».
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