I primi rilievi, svolti nelle 48 ore successive il rogo, avevano evidenziato una presenza di diossine-furani pari a ben cinquantotto volte la soglia massima. Con il passare dei giorni i livelli degli inquinanti nell’area del rimessaggio camper distrutto dalle fiamme nella notte fra il 22 e il 23 luglio, sono scesi fino a rientrare nei limiti imposti dalla legge.
Aria A comunicare i nuovi dati è Arpa Umbria che cita gli ultimi campionamenti sul particolato atmosferico svolti fra il 4 e il 6 agosto negli spazi adiacenti la struttura. La concentrazione di diossine-furani si attesta fra i 32,8 e i 22,9 femtogrammi per metro cubo di aria – il limite normativo è pari a 40 -, mentre quella di policlorobifenili ‘diossina simili’ scende fino a 4,9 femtogrammi. Valori leggermente più alti per i policrobifenili individuati dalle tabelle dell’istituto superiore di sanità che si attestano fra i 45,2 femtogrammi del 4-5 agosto e i 39,2 riscontrati il giorno successivo.
Vegetali Le analisi svolte dall’agenzia per l’ambiente hanno riguardato anche quattro campioni di vegetazione spontanea sui quali non sarebbero emerse anomalie rispetto alla presenza di metalli, in particolare – spiega l’Arpa – «rispetto ad analoghi studi svolti in ambito nazionale, sia rispetto ai valori dei tassi di deposizione dei metalli misurati nel sito di monitoraggio Terni – Borgo Rivo».
I residenti Ad oggi non è stata comunicata alcuna variazione sulle ordinanze emesse dai sindaci di Terni di Narni. Resta ora da capire – e in questo senso la palla passa all’Asl e quindi ai comuni interessati – se e quando i residenti potranno tornare a consumare e utilizzare i prodotti di origine animale e vegetale legati ad allevamenti e coltivazioni della zona. In molti attendono una risposta precisa in questo senso.