di Francesca Torricelli
Taglio del nastro, giovedì pomeriggio, per la nuova struttura complessa di neurologia dell’Azienda ospedaliera di Terni. Insieme alla direzione aziendale e a Sandro Carletti, direttore del dipartimento, era presente Catiuscia Marini, presidente della Regione e Franco Moriconi, Rettore dell’università degli studi di Perugia.
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Neurologia Degenza ordinaria, day hospital e day service neurologico con centro Sclerosi Multipla, servizio di neurosonologia ed emodinamica cerebrale, ambulatorio di neurofisiopatologia e la nuova Stroke unit (un’area di degenza ad alta specialità dedicata specificamente ai pazienti con ictus). È questa la nuova organizzazione della struttura complessa di Neurologia di Terni, collocata al quarto piano del corpo centrale dell’ospedale.
Gli investimenti La sistemazione al quarto piano del dipartimento di Scienze neurologiche «era uno degli obiettivi programmati entro l’autunno», ha detto Andrea Casciari, direttore dell’Azienda ospedaliera di Terni. «Ha comportato un investimento di 800 mila euro, non ricompresi nel finanziamento per il programma straordinario di investimenti dell’ex articolo 20». La novità più importante nell’ambito di questa riorganizzazione, ha aggiunto il direttore, «è, però, l’attivazione della Stroke unit».
Esigenze moderne Fino ad ora, ha spiegato ancora Casciari «esisteva un ambiente con posti letto dedicati all’ictus e monitorati all’interno della terapia Intensiva, ma l’attuale connotazione in Stroke unit corrisponde alle esigenze più standardizzate e moderne di un’area di degenza ad alta specialità, dedicata specificamente ai pazienti con ictus». Una struttura fondamentale, quindi, in un’epoca in cui «la malattia cerebrovascolare rappresenta uno dei maggiori problemi socio-sanitari come seconda causa di morte e prima causa di invalidità a livello mondiale».
La regione La Giunta regionale «si è presa degli impegni importanti di programmazione sanitaria e di investimenti – le prime parole di Catiuscia Marini, presidente della Regione – perché siamo convinti che il lavoro di ristrutturazione e riqualificazione, che non riguarda solo le strutture materiali». Con questa inaugurazione «noi andiamo a completare una serie di interventi nella rete ospedaliera regionale, adeguandoli anche a normative fondamentali per la sicurezza». Ma soprattutto, ha aggiunto Catiuscia Marini «abbiamo colto l’occasione di questo investimento per un processo di riorganizzazione interna, di completamento della rete di servizi, di dotazioni tecnologiche, di cambiamento del comfort, ma anche del modello organizzativo».
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Il team Nella Stroke unit «opera un team multidisciplinare costituito da un neurologo attivo 24 ore, un fisiatra, terapisti della riabilitazione, logopedisti, specialisti in consulenza (internista, cardiologo, nutrizionista), infermieri qualificati, operatori socio-sanitari dedicati e medici esperti in ultrasonografia carotidea e transcranica», ha spiegato Sandro Carletti, direttore del dipartimento di Neuroscienze. L’attivazione di una struttura così organizzata «consentirà l’ottimizzazione delle più moderne terapie mediche nelle fasi acute dell’ictus, attraverso elevati standard assistenziali, con riduzione della mortalità conseguente al danno neurologico, alle condizioni circolatorie e alla immobilità».
Riduzione della mortalità In Italia sono documentati «200 mila nuovi casi all’anno di cui l’80% è rappresentato da ictus ischemici, con una mortalità del 20% nelle prime 4 settimane, che sale al 30% entro i primi 12 mesi», ha illustrato alcuni dati Carletti. «Il vantaggio delle Stroke unit, nell’assistenza all’ictus acuto, è stato ampiamente dimostrato da numerosi studi e analisi internazionali, che confermano una riduzione del 25% della mortalità e della disabilità residua nei pazienti affetti da malattia cerebrovascolare acuta.
La degenza Oltre alla Stroke unit (costituita da tre sale di degenza attrezzate una sala per il personale infermieristico con centrale di monitoraggio e uno studio medico), la struttura di Neurologia comprende l’area di degenza ordinaria (con 6 stanze) dedicato all’attuazione di tempestivi percorsi diagnostico-terapeutici per tutte le patologie acute di tipo neurologico.
Altre aree All’interno della struttura ci sono inoltre: l’area del Day hospital e Day service (dove è attivo il centro Sclerosi Multipla) ed il servizio di neurosonologia ed emodinamica cerebrale (che effettua esami ecodoppler dei vasi cerebrali per lo studio non invasivo delle patologie vascolari cerebrali). Infine, gli ambulatori di neuro fisiopatologia, (che si occupano della diagnosi clinica e strumentale di alcune malattie neurologiche a carico dei nervi cranici e spinali, del midollo spinale e dello studio dell’epilessia mediante elettroencefalogrammi di base e nel sonno). Con la tecnica avanzata del monitoraggio intraoperatorio, la neurofisiopatologia fornisce un supporto insostituibile nell’ambito del trattamento neuro-oncologico e nella neurochirurgia traumatologica sia cranica che spinale.
L’università Anche per quanto riguarda l’università di medicina di Terni la riorganizzazione della Neurologia e la nascita della Stroke unit «è una tappa molto importante», è intervenuto Franco Moriconi, Rettore dell’università di Perugia. «Ritengo che sia fondamentale avere questo tipo di strutture, in modo che i nostri allievi possano un domani misurarsi con l’esterno, avendo avuto la possibilità di usufruire di strutture valide durante il percorso di studi».
I prossimi lavori di ristrutturazione Nei primi 7 mesi del 2014 «nella struttura di Neurologia Terni sono stati ricoverati complessivamente 551 pazienti, di cui 193 affetti da patologia cerebrovascolare acuta. Un’ampia casistica è di afferenza extraregionale (circa 100 pazienti dall’inizio dell’anno), in aumento rispetto agli anni precedenti», è andato a concludere Andrea Casciari. «Lunedì 6 ottobre partiranno i lavori di ristrutturazione al Servizio trasfusioni (che dovrebbero concludersi entro il 31 dicembre) ed entro la fine del 2015 saranno ristrutturati tra i 10 e i 12 reparti all’interno di tutta la struttura ospedaliera».