Monsignor Ernesto Vecchi

di Marco Torricelli

Di sicuro dirà una preghiera speciale. Per monsignor Ernesto Vecchi, il vescovo amministratore apostolico della diocesi di Terni, quella di giovedì sarà una giornata particolare. Una giornata di festa e la preghiera speciale sarà accompagnata dall’auspicio che non gliela mandino di traverso.

La ricorrenza Giovedì, infatti, monsignor Vecchi celebra il 50° anniversario dall’ordinazione sacerdotale, avvenuta a Bologna il 25 luglio 1963 e per l’occasione ha voluto organizzare una solenne concelebrazione, nella cattedrale cittadina, con inizio alle 18,30: «È una bella ricorrenza – dicono i vicari diocesani, monsignor Antonio Maniero e monsignor Francesco De Santis – che desidera condividere con questa nostra chiesa diocesana che è stata affidata alla sua cura pastorale in un particolare momento della sua storia. Sarà un’occasione per tutti noi per esprimergli la nostra vicinanza e condivisione per la gioia del suo ministero sacerdotale ed episcopale».

L’auspicio Lui, monsignor Vecchi, non ha dubbi: «Se vogliamo mantenere viva la nostra ricca e bella tradizione ecclesiale e se vogliamo contribuire a risolvere i nostri problemi, che non sono la fine del mondo – ha detto – dobbiamo ricordare che il vero problema è la necessità di uscire da una precarietà economica e pastorale che richiede l’impegno di tutti. Non è tempo dei mugugni e dei sospetti, ma della carità pastorale vissuta».

L’omelia Un pizzico di curiosità – più di un pizzico, per la verità – c’è sul contenuto di quella che sarà l’omelia che monsignor Vecchi pronuncerà. Nelle ultime settimane – sono passati quasi sei mesi che da quando, il 2 febbraio, venne inviato a Terni con l’incarico di amministratore apostolico – si sono fatte più frequenti le sue esternazioni in relazione alla situazione economico-finanziaria della diocesi: «Il buco c’è ed è fra i 20 e i 23 milioni di euro», per esempio. Oppure, rispetto all’operazione che ha portato agli arresti dei giorni scorsi: «Non mi sorprende perché sapevo che la magistratura stava indagando. Ora saranno arrivati a qualche conclusione, non so se fondata o meno. Però di fatto i ‘frutti negativi’ ci sono e sono sotto gli occhi di tutti».

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