di Marta Rosati

«Se avessi la soluzione in tasca sarebbe già sul tavolo, anche solo per accaparrare consenso di cui la politica vive, ma non è così semplice e immediato individuarla». Così l’assessore alla mobilità Emilio Giacchetti aveva cercato di sedare gli animi dei numerosi cittadini destinatari di un carico di multe non indifferente (qualche automobilista è arrivato a prenderne anche 60 da circa 70 euro l’una). Si tratta dei residenti del centro cittadino ternano, ‘pizzicati’ da una telecamera installata dal Comune al varco di un’area pedonale, all’ingresso di Corso Vecchio. Per tutti, c’è una soluzione: un ricorso presso la Prefettura e possono mettersi l’animo in pace: la scappatoia c’è e la via individuata pare ‘libera da occhi elettronici spioni’, non dovrebbe riservare spiacevoli sorprese insomma.

Ansia da portafogli sgonfio Lo choc di una cassetta postale carica di multe, di questi tempi, potrebbe essere più forte di una scena da film dell’orrore e quando i malcapitati si sono radunati sotto palazzo Spada per protestare contro i provvedimenti emessi nei loro confronti, avevano effettivamente una buona dose di adrenalina e Giacchetti ne sa qualcosa: in audizione, gestire il dialogo non è stato semplicissimo ma quando le parti si sono congedate lo stesso assessore ha promesso di studiare il caso, consapevole che un eccessivo carico di multe risultasse anomalo e particolarmente oneroso per i destinatari. Ora la soluzione pare sia stata individuata nelle pieghe del Codice della strada.

Area pedonale Un aspetto più volte sottolineato dall’assessore Giacchetti va ribadito: a livello di mobilità, recentemente, nella zona non è stata apportata alcuna modifica, vigono le stesse regole dal 2005, l’unica differenza è che da luglio scorso, sul varco lasciato libero per i mezzi di soccorso, vigila una telecamera. Gli automobilisti non se ne sono accorti, hanno realizzato solo al momento della ricezione delle contravvenzioni. Nel frattempo la soluzione è stata individuata: i tecnici del Comune in una relazione hanno messo nero su bianco il ‘vizio’ del Codice della strada, una contraddizione da un comma all’altro: nelle aree pedonali urbane non è consentita la circolazione veicolare, salvo alcune eccezioni ovvie come ad esempio quella del 118, ma all’interno delle stesse possono realizzarsi dei parcheggi.

Multe annullate  Visto che le macchine però, fino a prova contraria, non volano ecco che gli automobilisti sono costretti a entrare per via ordinaria. Questa la prova di multe elevate ingiustificatamente, o forse meglio dire erroneamente. In ogni caso ‘tutto è bene quel che finisce bene’: le contravvenzioni possono essere annullate purché i destinatari presentino ricorso e il Comune non rischierebbe nulla di fronte alla Corte dei conti per i mancati introiti potenzialmente esigibili dal momento che le procedure erano state avviate.

Twitter @martarosati28

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