Il Caos di Terni

di Francesca Mancosu

Sono due le offerte pervenute sul tavolo del Comune per la gestione dei servizi museali di Terni, dal Caos al sito archeologico di Carsulae: a presentarle l’associazione temporanea di imprese composta da Civita, Indisciplinarte, Actl, Alis  e quella del gruppo Munus Srl, di Roma, con la cooperativa Kairos. Entrambe le offerte, ritenute tutte rispettose dei parametri contenuti nel bando scaduto alle 12 del 23 settembre, saranno valutate la prossima settimana da un’apposita commissione, con due membri esterni su tre.

Distinzione fra indirizzo e gestione A commentare lo scenario è l’assessore alla Cultura Giorgio Armillei, più volte chiamato in causa nel corso degli ultimi consigli comunali sulla ‘questione Caos’. «Per esprimermi in proposito aspetto le conclusioni della commissione incaricata di esaminare le proposte pervenute, ma la linea dell’amministrazione comunale – ribadisce Armillei – è di assoluta distinzione fra indirizzo e gestione, non solo sull’appalto museale. Ovviamente, due componenti su tre saranno esterni».

I membri della commissione A scanso di equivoci e in nome della più vitrea delle trasparenze, l’amministrazione comunale rende noti i  nomi dei membri dell’organo di valutazione: Daniela Virili, dirigente del servizio Cultura di Terni, «così come prevede la legge»; Roberta De Sio, docente di storia dell’arte,  che si è occupata di progetti per la scuola; Roberta Rosati, manager della cultura, che ha lavorato a Bologna e Pittsburgh. A redigere i verbali sarà una funzionaria del Comune di Terni, Erminia Bonini.

Bando appetibile solo per chi ha già lavorato su Terni Altrettanto risoluta è Linda Di Pietro, presidente di Indisciplinarte srl: «Abbiamo saputo che alcune società sono venute a Terni per fare dei sopralluoghi nelle strutture comprese nel bando, ma alla fine a presentare una proposta formale in tal senso sono stati solo i soggetti che in questi anni hanno investito su questi luoghi, e hanno creduto con passione nel loro futuro, viste le cifre non certo appetibili per gli esterni».

Chi è a capo del gruppo Munus L’altra cordata in lizza è il gruppo Munus, operante nell’editoria artistica e turistica e ovviamente nella gestione di beni culturali e servizi museali, fra i quali figurano quelli dell’Ara pacis di Roma, delle necropoli di Cerveteri e Tarquinia, e di Palazzo Vecchio e Santa Maria Novella a Firenze. A presiedere la società è Alberto Mario Zamorani, ex dirigente dell’Iri-Italstat, nonché amministratore delegato di Metropolis (gestore del patrimonio immobiliare delle Ferrovie dello Stato):  arrestato nell’ambito dell’inchiesta su Tangentopoli per una mazzetta di un centinaio di milioni di lire pagata al sottosegretario andreottiano Vito Bonsignore, ha finito poi per confessare, facendo diversi nomi eccellenti, e per patteggiare una pena di un anno e sei mesi. Insieme a Munus ci sarà anche Kairos, che a tutt’oggi oltre ai musei del Caos gestisce il parco archeologico di Ocricolum, la foresta fossile di Dunarobba, il Paleolab e alcuni servizi alla cascata delle Marmore.

Il bando prevede la gestione del Caos – Centro arti opificio Siri, Centro visita e documentazione e sito archeologico di Carsulae, Paleolab e Anfiteatro Romano – con annessi  servizi integrati di vendita, accoglienza, caffetteria, guardaroba, pulizia, vigilanza e biglietteria presso il Sistema teatrale (teatro comunale ‘Sergio Secci’, teatro dell’Anfiteatro romano e teatro romano di Carsulae) per un periodo di 5 anni. Per un importo di 2.624.509,33 euro, oltre Iva, di cui  49.180,33 euro per i costi relativi  alla sicurezza.

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