Allentare i vincoli ambientali sull’area di Marmore e Piediluco. Questa la richiesta messa sul tavolo della Regione dalla prima commissione consiliare di Terni che, giovedì mattina dopo apposita richiesta e in base a un atto di indirizzo approvato dal consiglio comunale, ha chiesto di «ridiscutere e rivedere i vincoli vigenti sulle aree incluse nella ‘Rete natura 2000’ perché – ha spiegato in aula Faliero Chiappino – creano criticità evidenti e determinano situazioni disincentivanti sia a livello urbanistico che economico».
Marmore e Piediluco in Regione Entrando nel dettaglio, la commissione del Comune di Terni ha chiesto alla Regione di emettere un provvedimento di declassamento delle zone speciale di conservazione (zsc) di Marmore e Piediluco o comunque la possibilità di ridiscutere in merito ai piani di gestione coinvolgendo nelle scelte le istituzioni locali e gli stessi cittadini. «In sostanza – riferisce Palazzo Cesaroni – vieneprevedere una nuova normativa che tenga particolarmente conto delle peculiarità del territorio (turistiche, sportive e culturali), ma anche di non dare corso a un nuovo piano del Parco del Nera (approvato nel 2012) e utilizzare invece quelle risorse per la predisposizione di una variante ai piani di gestione per le aree in questione». Nell’ambito dell’audizione forti dubbi e in genere anche preoccupazione sono stati espressi in maniera allargata dai commissari regionali sulla richiesta di declassamento delle zone, in quanto, è stato rimarcato, si tratta di una competenza che non riguarda soltanto la Regione.
Chiesto allentamento vincoli ambientali Ed in considerazione che, oltre all’urbanistica, il tema è collegato anche all’ambiente e quindi al prossimo Piano paesaggistico regionale. In questo senso il presidente della commissione regionale, il consigliere Eros Brega, ha assicurato che quando il documento arriverà a Palazzo Cesaroni per l’iter di approvazione, sarà dato corso ad audizioni con tutti i soggetti interessati e quindi anche con le istituzioni locali che potranno esporre in maniera strutturata le proprie proposte. A fornire alcuni chiarimenti tecnici ai commissari sia comunali che regionale è stato il responsabile della sezione tutela e valorizzazione sistemi naturalistici della Regione, Raoul Segatori, che ad esempio ha ricordato come «il centro abitato di Piediluco risulti escluso dal vincolo di valutazione di incidenza e per facilitare le procedure è stata introdotta lo screening ambientale che sostituisce quella di non incidenza». Infine, Brega insieme agli alti componenti della commissione si è impegnato ad approfondire nell’immediato la proposta illustrata in audizione.
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