Un momento della presentazione

Mostre, spettacoli, pubblicazioni, convegni e conferenze: è il ricco programma di iniziative che anche Terni si appresta a vivere nel ricordo della Grande Guerra. Il calendario è stato presentato ufficialmente martedì 29 luglio, a cento anni esatti dall’inizio del conflitto.

Calendario Il programma, coordinato da uno specifico gruppo di lavoro istituito in prefettura, è accessibile attraverso un link presente su tutti i siti delle istituzioni coinvolte nel progetto. La pagina informativa ha ottenuto anche il logo ufficiale delle celebrazioni da parte della presidenza del Consiglio.

Presentazione Oltre al prefetto Gianfelice Bellesini, alla presentazione sono intervenuti il presidente della provincia Feliciano Polli, il sindaco Leopoldo Di Girolamo, il direttore regionale dei beni culturali Francesco Scoppola e Mauro Esposito, quest’ultimo in rappresentanza dell’ufficio scolastico regionale. Presenti anche le forze di polizia e tutti gli enti e associazioni che hanno contribuito alla stesura del programma.

Significato Nel corso dell’incontro è stato evidenziato il significato profondo di una ricorrenza che, se da un lato vuole celebrare il sacrificio e l’eroismo dei tanti italiani che parteciparono ad una delle svolte fondamentali nella costruzione dell’identità nazionale, dall’altro intende esaltare il valore primario della pace fra i popoli.

Il prefetto «Oggi come cento anni fa – ha ricordato il prefetto Bellesini – si corre il rischio di considerare la guerra come l’eredità di un passato lontano, quando invece la realtà intorno a noi ci ricorda quotidianamente che la tragedia dei conflitti è ancora attuale. La memoria – ha aggiunto – in questo senso serve a non ripetere gli errori del passato, a capire che si può arrivare agli stessi obiettivi anche attraverso altre strade, meno cruente e dolorose. Il centenario della Grande Guerra a Terni sarà anche questo: un impegno corale per non dimenticare e per rinnovare anche nei più giovani la consapevolezza di quell’immane tragedia e di come essa fu vissuta in un territorio apparentemente così lontano dai fronti di battaglia».

Istituzioni Il sindaco Di Girolamo ha ricordato l’impegno di tutti i comuni coinvolti nel progetto – un museo dedicato alla prima guerra mondiale è presente a Lugnano in Teverina – e il legame fra il territorio e i fatti storici legati a quell’epoca: «L’importanza crescente delle tecnologie ebbe un impatto industriale fondamentale: durante la prima guerra mondiale la fabbrica d’armi riforniva di armi leggere l’esercito mentre è proprio all’interno dell’acciaieria che venivano costruite le corazze per la Marina e non solo. Un contributo, tuttavia, non solo tecnico, visto che quell’enorme sacrificio di vite umane ha riguardato direttamente anche la nostra città». Sulle conseguenze geo politiche del conflitto è intervenuto Feliciano Polli: «Il conflitto provocò la scomparsa di grandi imperi, il ridimensionamento dell’Europa, l’affermarsi dell’America e le spinte rivoluzionarie e autoritarie che condussero alla seconda guerra mondiale. Ma cambiò profondamente anche l’Italia, che completò il Risorgimento e fornì una grande spinta verso un moderno Stato unitario».

L’esperto Francesco Scoppola, direttore regionale dei beni culturali, ha offerto il suo punto di vista sull’ultimo secolo di storia: «Dall’inizio delle ostilità ad oggi abbiamo avuto due fasi, una di trent’anni letteralmente esplosiva e segnata da due conflitti mondiali e dalla scoperta della bomba atomica. L’altra, fino ad oggi, è stata straordinaria e irripetibile e forse ce ne dobbiamo rendere ancora conto. Negli ultimi 70 anni l’Europa è cresciuta nel segno della pace e ora è necessario completare un percorso che non può basarsi solo sull’unità economica e monetaria. Serve una carta costituzionale europea in cui tutti, Stati e cittadini, si riconoscano».