di B.M.
Continua la polemica a distanza tra il sindaco Luciano Bacchetta e il presidente di Tela Umbra Luciano Neri. Dopo la conferenza stampa indetta dal primo cittadino, si sono susseguite una serie di note da ambo le parti, che danno due letture completamente diverse della situazione della cooperativa. Nel frattempo martedì mattina Bacchetta ha incontrato l’assessore regionale Antonio Bartolini.
Debiti Luciano Bacchetta in una conferenza stampa aveva cercato di fare chiarezza in merito alla situazione di Tela Umbra. Immediata era arrivata la risposta del presidente Luciano Neri, che in una nota scriveva: «Al di là del fumo che vuole alzare Bacchetta c’è la realtà, quella di una azienda storica e artistica che 5 anni fa ci è stata consegnata, da lui e da chi la dirige, in totale fallimento, senza più numero legale di soci, con entrate che non superavano i 15 mila euro annui e con decine di migliaia di euro di debito. Con un patrimonio mobiliare e immobiliare, quello lasciato dai Franchetti, totalmente in degrado, disperso o rubato. L’unica cosa giusta che può fare Bacchetta di fronte a queste responsabilità è stare zitto e chiedere scusa, lui è artefice di quel disastro che noi, con il lavoro volontario, abbiamo sanato».
Lettera socie In merito alla lettera di sfiducia delle quattro socie, della quale il primo cittadino aveva dato conto nella conferenza stampa, Neri ha precisato: «Bacchetta parla di 4 socie di Tela Umbra che, dopo aver avuto un incontro con lui, hanno scritto una lettera in cui affermano che il rapporto di fiducia nei miei confronti è venuto meno. Lo comprendo, è il parere di socie che rappresentano la vecchia Tela Umbra, quella assistita con i soldi pubblici, quella che produceva e non vendeva, quella parassitaria che aveva i presidenti direttamente nominati dai partiti. Quella Tela Umbra parassitaria che io voglio definitivamente cancellare e che considero una zavorra per l’azienda. Tutte insieme queste socie non fanno il 4 per cento del capitale sociale di Tela Umbra. E io non sono il rappresentante del 4 per cento ma del 100 per cento di Tela Umbra. Non di qualche vecchia socia che pensa sia possibile e giusto continuare ad essere assistite con i soldi di tutti i cittadini».
Sfiducia Pronta la replica del sindaco Luciano Bacchetta: «Come avevamo previsto, il presidente sfiduciato di Tela Umbra ha reagito alla nostra semplice richiesta di chiarimenti con una serie variopinta di improperi e minacce, ma in realtà non ha risposto all’unico vero quesito in campo: dopo che la maggioranza delle socie lavoratrici (che rappresentano il 60 per cento del voto assembleare) ha chiesto l’intervento del sindaco, manifestando la propria sfiducia nei confronti dell’operato del presidente, qual è la scelta di costui?».
Futuro «Le socie lavoratrici – prosegue Bacchetta – vanno bene se votano la fiducia a Neri e, invece, diventano ‘parassitarie’ se ne valutano negativamente l’azione? Nei lunghi anni in cui il presidente sfiduciato ha guidato Tela Umbra ha sempre usufruito del contributo regionale senza che questo venisse da lui definito ‘parassitario’. Ma il presidente sfiduciato appartiene ormai al passato e non ci interessa aprire con lui una polemica priva di senso. È necessario guardare al futuro di Tela Umbra – puntualizza Bacchetta – e garantirne la sopravvivenza messa a dura prova in questi anni».
Incontro «A questo proposito – conclude il primo cittadino – ci siamo incontrati nella sede comunale con l’assessore regionale Antonio Bartolini e con le rappresentanti delle socie lavoratrici nel consiglio di amministrazione della società per valutare le problematiche connesse alla delicata fase che attraversa Tela Umbra. Per garantire il futuro di questa storica cooperativa, patrimonio di Città di Castello, si stanno individuando, di concerto con le socie, le soluzioni più idonee alla continuità di una grande storia, che non può terminare sotto le macerie di chi ha tentato di usare Tela Umbra come palcoscenico politico personale».