La tassa rifiuti corrispettiva torna a far discutere in città. Dopo l’intervento di Confcommercio a chiede un tavolo con il Comune di Terni ci ha pensato Confartigianato, a dire la sua sull’argomento anche il consigliere Francesco Filipponi del Partito democratico: «La battaglia di Confcommercio e Confartigianato Terni sulla Taric applicata sugli spazi esterni alle attività commerciali è anche la nostra – ha scritto in una nota -. Gli avvisi stellari che stanno arrivando in questi giorni, senza un minimo di confronto da parte del Comune, con gli operatori e le associazioni di categoria sono l’ennesima vergogna di un’amministrazione, mai capace di partecipare le scelte, ma atta solo scaricare responsabilità su altri».

Tavolo con il Comune «Confartigianato Terni ritiene particolarmente grave che al verificarsi di un problema fiscale comunale, che, a quanto risulta, sarebbe generalizzato e in grado di impattare negativamente sugli equilibri economici dei pubblici esercizi e delle imprese dell’artigianato alimentare in modo tale da determinare ulteriori chiusure
di attività, l’amministrazione comunale non abbia immediatamente attivato un tavolo di concertazione – scrive l’associazione in un comunicato -. Ancora una volta ci troviamo a dover chiedere attenzione e cautela nei rapporti con il tessuto economico cittadino. In ogni caso, prima di dare indicazioni di sorta sul merito delle cartelle per quanto riguarda imposte e sanzioni riteniamo urgente affrontare con l’assessore competente i termini effettivi del problema che si è verificato al fine di dare poter indicazioni certe agli associati per la difesa delle proprie ragioni. Per questi motivi Confartigianato Terni ha già richiesto all’amministrazione comunale l’apertura immediata di un tavolo con le associazioni di categoria».

Dem «Gli invii relativi alle annualità che vanno dal 2016 al 2020 – continua la nota di Filipponi -, riguardanti gli spazi esterni, con mediamente un 40% di interessi e sanzioni, senza una partecipazione, sono l’ennesima guerra ai lavoratori delle attività commerciali che grida vendetta. Già abbiamo avuto modo di constatare le enormi difficoltà di cittadini ed imprese per pagare gli avvisi relativi alla Taric 2023. Inoltre se si raffronta l’importo della Tarci del 2023 con la Tari del 2018 sempre di Terni, ovvero quella vigente con l’amministrazione di centrosinistra prima della fine della precedente consiliatura, si arriva ad aumenti in 5 anni di circa il 40%. Con la vigenza della stessa gara d’ambito il centrosinistra riuscì ad abbassare l’allora Tari per l’anno 2018 del 6%. Lo stesso centrosinistra ha infatti creduto sempre dopo averla introdotta, nella bontà della raccolta differenziata porta a porta. Grazie alle economie dovute alla raccolta differenziata che a Terni aveva già raggiunto nel 2018 il 75%, le utenze domestiche, rispetto al 2017, pagarono il 6.66% in meno, quelle non domestiche il 6.40%. La riduzione fu possibile per un risparmio di 2 milioni 826 mila sui costi del servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani, effettuato da Asm. La tariffa puntuale dappertutto ha lo scopo di premiare con ribassi i comportamenti virtuosi grazie alla minore produzione di rifiuti ed alle risorse prodotte dal riciclo di materia prima seconda che abbattono le tariffe, a Terni invece gli aumenti colpiscono anche chi non arriva al numero minimo di conferimenti di indifferenziato. Nelle prossime ore chiederemo un confronto ad un’amministrazione seppure ormai in deflagrazione, a causa delle lotte intestine per le candidature. La prossima amministrazione – chiosa – dovrà porre fine a questo scempio, ci impegneremo con tutte le nostre forze per aiutare cittadini ed imprese in difficoltà».