Presidio lavoratori Perugina foto Fabrizio Troccoli

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

di Dario Bruschi Massimiliano Binacci
Fai Cisl Umbria

A noi piace esprimere le nostre posizioni ai tavoli sindacali ma è chiaro che a fronte di una serie infinita di articoli e prese di posizioni, vogliamo anche noi esprimere e far conoscere la nostra. Per questo, visto che abbiamo sottoscritto l’accordo insieme ai colleghi delle altre organizzazioni sindacali, teniamo a sottolineare che crediamo in quel progetto, visto che ridà centralità al brand Perugina ed al territorio.

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La Fai Cisl Umbria è consapevole che le cose scritte in quell’accordo potranno traguardare una nuova fabbrica, ma sopratutto la speranza dell’organizzazione è quella che si realizzi la piena occupazione e che in futuro non si debba più fare ricorso agli ammortizzatori sociali.

L’auspicio della Fai Cisl Umbria scaturisce dalla consapevolezza che la Nestlè ha già realizzato un piano analogo con la San Pellegrino e quindi si dice fiduciosa di ripetere anche in Perugina una simile esperienza. Detto questo però teniamo a precisare che nell’accordo di aprile c’è l’impegno a produrre a Perugia i biscotti per gelati per tutta la zona europea e mediterranea (Emena), impegno che ancora non vediamo concretizzato ed ufficializzato dalla Nestlè. Per questo, invitiamo l’azienda a definire la questione quanto prima.

Un altro fondamentale punto definito nell’accordo è rappresentato dalla partecipazione dei lavoratori al progetto. Sono stati previsti tanti incontri di discussione che, sebbene vengono realizzati, vorremmo che fossero vissuti dall’azienda non come un semplice passaggio da sbrigare, ma come un reale coinvolgimento dei lavoratori. Cioè non si può far esprimere la Rsu e poi non prendere in considerazione o addirittura irrigidirsi per le posizioni che vengono portate al tavolo. Inoltre ci sembra che le situazioni sottoposte a discussione non vengano poi tradotte dalla struttura organizzativa aziendale in atti che prendano in considerazione le problematiche segnalate.

Per la Fai Cisl Umbria occorre una gestione più opportuna anche per il progetto Tpm e non lasciarne la gestione alla casualità che può generare tra i lavoratori situazioni di incertezza e precarietà. La Fai Cisl Umbria chiede inoltre un impegno fattivo della struttura gerarchica a tutti i livelli, e delle responsabilità sottese ad essa, più consona ai principi partecipativi enunciati nell’accordo, che ribadiamo devono partire da un corretto confronto non solo sul tavolo negoziale delle parti sociali ma scendere anche nella quotidianità tra collaboratori e responsabili nell’ambito dell’attività lavorativa.

Altra situazione viene dall’aumento dei volumi di tavolette che la Fai Cisl Umbria apprezza in modo particolare, l’auspicio è che questi vengano consolidati nello stabilimento proprio come è necessario sviluppare la nuova confiserie e il progetto Bacio Mondo, che hanno maggiori ricadute anche in termini di ore lavorate. Il sindacato degli agro alimentaristi, inoltre, segnala le richieste fatte al tavolo per aprire la trattativa sui livelli di inquadramento professionale fermi da anni, nella speranza che vengano recepite presto dall’azienda.

Siamo consapevoli  che i prossimi due anni saranno fondamentali per lo sviluppo del piano. Ma le sfide si vincono se la trasformazione della ‘nuova fabbrica’ saprà tradursi in vero e partecipato confronto a tutti i livelli al fine di favorire sempre soluzioni condivide, non solo nelle scelte ma soprattutto nel genuino coinvolgimento nell’assunzione delle stesse. Come Fai continueremo ad assumerci le nostre responsabilità in ogni istanza contrattuale, perseguendo sempre ciò che è necessario per il futuro delle persone e della nuova fabbrica Perugina.

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