di Chiara Fabrizi
Tre mesi fa un disabile doveva comparire di fronte al tribunale di Spoleto per una causa di sfratto, ma l’ascensore era rotto e si è creato il caso. A risolverlo nel giro di pochi minuti è stato il giudice Augusto Fornaci che, col pragmatismo e l’equilibrio che tutti gli riconoscono senza esitazione, è sceso al piano terra dove ha allestito l’aula e celebrato l’udienza.
La cerimonia in tribunale: fotogallery
Il messaggio ai giovani giudici: video
Il saluto della presidente Bellina Non sarà la sua impresa più significativa al tribunale di Spoleto, ma rende bene l’idea del tratto del magistrato, colonna portante del tribunale di Spoleto, e che in tanti giovedì mattina hanno voluto abbracciare prima di lasciarlo «non senza colpi al cuore» alla Corte d’Appello di Perugia, dove assumerà l’incarico già la prossima settimana. Nell’aula del primo piano del tribunale di Spoleto c’erano tutti, dai cancellieri agli uomini della polizia giudiziaria, dai giovani magistrati arrivati dopo la riforma della geografia giudiziaria a decine di avvocati, oltre naturalmente alla presidente Emilia Bellina, legata da una profonda amicizia e stima al collega in partenza: «Quando penso a come dovrebbe essere un giudice inevitabilmente guardo a Fornaci, garanzia di serenità ed equità, capace di trattare con tutti anche coi più indisponenti, ma pure di gestire la pressione senza mai lamentarsi anche quando diventa veramente eccessiva, come ben sa chi ha lavorato negli uffici di primo grado».
Feliziani: «Punto di riferimento» Parole emozionate, segnate da lunghi anni di lavoro insieme. Fornaci è arrivato in città nel 1991, prendendo servizio in procura che ha lasciato per una parentesi a Terni per poi tornare di nuovo a Spoleto come giudice: «Anche io ho lasciato questa città due volte – ha detto la Bellina – ma poi sono tornata da presidente e chissà che anche questo non sia il tuo destino». Grande apprezzamento, questo, condiviso dall’avvocato Domenico Benedetti Valentini, in qualità di componente del Consiglio giudiziario del distretto dell’Umbria, e dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Paolo Feliziani, che ha affermato: «Nel dottor Fornaci abbiamo sempre trovato un grande punto di riferimento fin dai tempi in cui è arrivato in procura, ma ancor di più nel suo secondo mandato da giudice, segnato dalle immense fatiche compiute per stabilizzare il tribunale».
Le parole ai giovani magistrati E poi: «Per questo – ha detto Feliziani con affetto – la sua partenza è stata inizialmente vissuta come un piccolo tradimento, ma per tutto quello che ci ha dato in questi anni è ampiamente perdonato, per noi resterà sempre il giudice del tribunale di Spoleto». Infine a prendere la parola è stato proprio Fornaci che, dopo aver ringraziato il personale amministrativo, gli uomini della polizia giudiziaria e la procura, si è rivolto ai giovani magistrati del tribunale: «Chi appartiene alla mia generazione aveva come unici strumenti la penna nera e il foglio uso bollo, ora tutto è cambiato ad eccezione del Dna del giudice che deve continuare a coniugare la scienza del diritto e i valori etici su cui si basa, il coraggio delle scelte con l’equilibrio della ponderazione, solo così riuscirete ad affrontare in modo vincente il futuro».
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