Entreranno in vigore lunedì le due ordinanze firmate in queste ore dalla presidente della Regione Donatella Tesei; provvedimenti che, vista la siccità, impongono una serie di misure restrittive almeno fino al 30 settembre. Con la prima ordinanza si impone di limitare gli attingimenti a tutti i titolari di concessioni di derivazione (come quelle che riguardano gli impianti elettrici) e di licenze «a uso irriguo, a uso irriguo non prevalente e a uso irriguo finalizzato a produzione agroenergetica», nonché a tutti quelli che «a qualsiasi titolo» utilizzano acqua da invasi, laghetti collinari e così via.
Cosa cambia Il provvedimento riguarda tutti i corpi idrici umbri a esclusione dei laghi Trasimeno e Piediluco e dei fiumi Nera e Velino, per i quali ci sono già delle prescrizioni. L’ordinanza (qui il testo) contiene un elenco di laghi, fiumi e corsi d’acqua con relativi giorni e orari in cui gli attingimenti sono vietati. Regole valide a esclusione di quegli enti che gestiscono reti irrigue pubbliche e di chi preleva da reti gestite da soggetti pubblici; oltre a loro i divieti non varranno anche per chi usa impianti a goccia o microirrigatori. Le misure sono state adottate anche sulla scorra del «Rapporto sulla situazione idrica in Umbria», aggiornato a giugno, nel quale si sottolinea che nei primi cinque mesi dell’anno il deficit delle precipitazioni è pari al 45 per cento e che le portate di alcuni corsi d’acqua risultano essere già quelle minime del deflusso di base.
IL TESTO DELL’ORDINANZA SUL LAGO DI CHIUSI
Chiusi La seconda ordinanza invece riguarda i comuni di Castiglione del Lago, Città della Pieve e Paciano dove da lunedì ci sarà il divieto di prelievo di acque dagli affluenti immissari del lago di Chiusi, compresi i pozzi che attingono nei terreni alluvionali del subalveo lacuale e a esclusione dei prelievi destinati all’uso potabile. Il lago, sceso sotto la soglia critica (il livello è inferiore ai 248,5 metri), è da fine maggio oggetto dell’ordinanza del sindaco di Chiusi che ha vietato i prelievi.