Il cva dei Rimbocchi

di Daniele Bovi

È il cva dei Rimbocchi una possibile ipotesi alternativa che la giunta comunale di Perugia sta vagliando in queste ore per ospitare i senzatetto. Della soluzione si è discusso mercoledì durante la seduta della giunta comunale dopo che, da lunedì, nel quartiere di Monteluce sta montando la polemica per il nuovo utilizzo, come successo in primavera, della palestra di Sant’Erminio. Quest’ultima, in attesa di un’ordinanza che ancora non c’è, ovviamente è già stata allestita in vista dell’attivazione del servizio che sarebbe dovuto partire proprio in queste ore. Se l’ipotesi dello spostamento al cva dei Rimbocchi prendesse corpo, a Sant’Erminio le persone dovrebbero comunque essere ospitate per un paio di settimane, così da poter avere il tempo di preparare l’alternativa.

Comunità in campo Di sicuro c’è che le persone aspettano l’attivazione del servizio specialmente con l’arrivo del freddo. A muoversi nel frattempo è la Comunità di Sant’Egidio di Perugia che «esprime forte preoccupazione rispetto alla questione dormitorio, viste le difficoltà delle istituzioni nel trovare soluzioni rapide in grado di salvaguardare la vita dei cittadini più deboli. Ogni giorno e ogni notte in più trascorsa fuori al gelo, per un fisico già debilitato dall’età, dalla fatica, spesso anche dalla malattia, potrebbe risultare fatale».

L’appello La Comunità invita tutti a «mettere al primo posto la vita delle persone più fragili in un momento storico del tutto particolare in cui l’area del bisogno e della povertà si sta ampliando notevolmente, causando anche l’aumento delle persone che finiscono a vivere in strada o in condizioni precarie». Ai cittadini viene poi lanciato un appello urgente per portare coperte, cappelli di lana, sacchi a pelo e altri generi di conforto utili ad affrontare il gelo notturno o anche per aggiungersi ai volontari che già effettuano l’assistenza ai senza dimora. Chi vorrà potrà portare gli indumenti e le coperte o dare la propria disponibilità presso la sede della Comunità in piazza Partigiani, aperta martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12 (per informazioni si può chiamare il 3515289530).

La protesta continua Intanto torna a farsi sentire Stefano Vagnetti, presidente dell’Associazione pallavolo Monteluce che lunedì aveva parlato di un vero e proprio sfratto. In una lettera indirizzata al sindaco Andrea Romizi, agli assessori allo Sport e Welfare, al presidente regionale del Coni e ai vertici umbri della pallavolo, tennis tavolo e Comitato paralimpico, Vagnetti ricorda le molte attività sportive che si svolgono nella palestra del quartiere e sostiene che il possibile utilizzo della struttura per ospitare i senzatetto rappresenterebbe «un sopruso». L’associazione conta circa 200 tesserati (perlopiù ragazzi tra i 6 e i 18 anni) e si sta preparando alla ripresa dei campionati, ai quali dovrebbe rinunciare se non ci sarà la possibilità di usare l’impianto sportivo. Motivo per cui Vagnetti chiede a Romizi di ripensarci.

Capoccia A farsi sentire è anche Vanni Capoccia di Perugia Umbria Mondo: «Nonostante i mesi avuti a disposizione – scrive – e pur sapendo che una seconda ondata della pandemia era molto probabile e che l’inverno e il freddo sarebbero ineluttabilmente arrivati, non sono riusciti a programmare nulla». Capoccia sostiene che per la polisportiva, che svolge un ruolo anche sociale in un quartiere già indebolito fortemente dall’invecchiamento della popolazione, dalla chiusura del policlinico e dal fallimento del progetto della Nuova Monteluce, il rischio è di porre fine al proprio ruolo di supporto. «Tutte e tutti – sostiene – hanno il diritto a un riparo ma non si toglie un diritto, quello di fare sport, per garantirne un altro. I diritti non devono l’un l’altro annullarsi ma l’uno all’altro sommarsi».

Twitter @DanieleBovi

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