Dopo due anni di lavori di ripulitura e consolidamento, effettuati dai volontari della confraternita ‘San Giuseppe e San Francesco di Paola’, guidata da padre Angelo Gatto, riapre al culto la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni, al parco delle Grazie, nel polo Geriatrico Hospice di viale Trento. Proprio padre Angelo Gatto aveva aperto le porte della chiesa a Umbria24 qualche giorno fa per una anteprima dei lavori. Sabato il vescovo della diocesi Giuseppe Piemontese ha officiato la prima messa dopo 25 anni dalla chiusura.

La storia La chiesa di Santa Maria delle Grazie, attualmente di proprietà dell’Azienda Usl Umbria 2 che ha concesso alla Confraternità a titolo gratuito l’utilizzo per attività religiose, il culto della fede cattolica, attività formative, ricreative e di tipo spirituale, ha un grande valore storico-artistico, oltre che spirituale per i fedeli ternani, molti dei quali la sceglievano per la celebrazione del matrimonio. La posa della prima pietra della chiesa avvenne nel 1474 così come profetizzato da San Bernardino da Siena in visita alla città. La facciata della Chiesa risulta semplice e realizzata in conci calcarei, con apertura centrale. È preceduta da un portico oggi ridotto a quattro arcate. Il portale ha l’architrave sorretto da due graziose mensole sagomate con il monogramma di Cristo, l’insegna di S. Bernardino, e la data 1482. La lunetta sovrastante il portale reca un dipinto a tempera, copia dell’affresco originale attribuito a Piermatteo d’Amelia, da qui strappato alla fine del sec. XIX e conservato nella Pinacoteca Civica. L’interno è a navata unica coperta con volte a crociera poggianti su paraste e decorate con tempere raffiguranti girali vegetali entro cui sono figure di Santi. Lungo le pareti destra e sinistra si allineano tre altari tardo-cinquecenteschi. La chiesa fu decorata con dipinti di Nicolò Alunno, di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna e del Perugino. Sull’altare maggiore è un dipinto raffigurante i Santi Francesco e Bernardino probabilmente del sec. XVIII. Il chiostro, a doppia serie di arcatelle chiuse su due lati, ha le lunette decorate con Storie della Vita di San Francesco sormontate dagli stemmi gentilizi di famiglie ternane. Al centro è un pozzo le cui colonne ottagonali sorreggono l’architrave che ha la data 1484. Nei secoli la storia della chiesa e del convento adiacente fu complessa e poco attenta ai tesori artistici che essi custodivano; la struttura infatti fu trasformata in lazzaretto, ospedale militare, ospedale civile, collegio infantile e centro geriatrico e più volte abbandonata. Nell’ottobre 2019 l’affidamento della gestione della chiesa alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, che con l’impegno dei suoi membri e di aiuti esterni ha effettuato i lavori necessari per la riapertura della chiesa, sia internamente risistemando la pavimentazione e le sedute, che esternamente ripulendo la facciata e sistemando la zona di ingresso e il giardino.

I lavori La confraternita ‘San Giuseppe e San Francesco di Paola’ è un’associazione di fedeli stabilmente costituita nella diocesi di Terni-Narni-Amelia, la cui cura pastorale è affidata al priore padre Angelo Gatto, sotto l’autorità del vescovo diocesano. La confraternita ha come fini principali la santificazione dei confratelli, l’esercizio del culto pubblico e la promozione di opere che parlano della presenza di Dio attraverso la Speranza, la Carità e la Fede. La confraternita in particolare si propone di promuovere iniziative di carattere educativo e culturale considerando la memoria storico-tradizionale della comunità, tenendo conto del progetto pastorale diocesano; promuovere iniziative per la formazione permanente dei confratelli in campo religioso e l’attivazione di corsi per Operatori della Speranza in supporto religioso alle persone ammalate ed ai loro familiari.

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