Medici lungo il corridoio di un ospedale umbro (foto F.Troccoli)

di D.B.

I medici specializzandi, che avranno come tutor i professionisti ospedalieri, lavoreranno non solo nelle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni bensì in tutte le strutture sanitarie dell’Umbria. E’ una delle novità contenute nella proposta di convenzione tra Università e Regione illustrata martedì in Terza commissione a palazzo Cesaroni dall’assessore alla Sanità Franco Tomassoni e dal direttore regionale Emilio Duca.

Le novità «Le grandi novità – ha detto Duca – sono sostanzialmente due: la prima è che ci saranno a rotazione specializzandi in tutte le strutture sanitarie del territorio, sia nelle Usl che nelle Aziende ospedaliere; la seconda riguarda la razionalizzazione di tutta l’organizzazione: ci saranno due Dea autonomi (dipartimenti di emergenza-accettazione), uno a Perugia e uno a Terni, mentre il numero dei Dipartimenti di assistenza integrata (Dai) scenderà a dieci dipartimenti interaziendali (erano 21, di cui 9 a Perugia e 12 a Terni, ndr). C’è anche la volontà – ha aggiunto – di ridurre le attuali 94 strutture complesse (quelle con primario, ndr) di almeno il 10-12 per cento».

I Dipartimenti Secondo il documento preadottato dalla giunta di Catiuscia Marini i dieci dipartimenti interaziendali saranno quelli di Chirurgia, Specialità chirurgiche, Medicina, Specialità mediche, Neuroscienze, Cardioscienze, Oncoematologia, Diagnostica per immagini, Diagnostica di laboratorio, Materno-infantile. «L’afferenze delle singole strutture complesse ai diversi Dipartimenti sopra individuati – è scritto nel documento dell’esecutivo – sarà determinata nei protocolli attuativi, d’intesa tra i direttori generali e il rettore». Più nel complesso, i due enti che firmeranno forse tra una decina di giorni la convenzione, saranno paritari nella gestione delle aziende ospedaliere, con i dipendenti che saranno tutti sottoposti allo stesso trattamento economico.

Documento strategico «La convenzione con l’Università non è firmata – ha spiegato Tomassoni -, la giunta regionale ha preadottato la bozza di un accordo su cui ci dovrà essere la fase di partecipazione e successivamente il passaggio in Commissione, ma già ora possiamo affermare che si tratta di un documento di valore strategico per il Servizio sanitario regionale poiché prevede una nuova forma di collaborazione tra Regione ed Università, che definirei fortemente integrata e alla pari per quanto riguarda la gestione delle aziende ospedaliere».

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